WhatsApp si diffonde a macchia d’olio tra i medici: rapporto più stretto con i pazienti
WhatsApp si diffonde a macchia d’olio anche nel lavoro. E a usarlo sono spesso i professionisti, a cominciare dai medici. Smartphone & co. sempre più protagonisti della cura per i pazienti. Gli strumenti digitali, infatti, entrano nella quotidianità dei camici bianchi che li utilizzano per comunicare con i propri assistiti: l’85% dei medici di medicina generale e l’81% dei medici specialisti utilizza e-mail per inviare comunicazioni ai pazienti, mentre WhatsApp è usato dal 64% dei primi e dal 57% dei secondi per fissare o spostare appuntamenti e per condividere documenti o informazioni cliniche. Meno di un cittadino su 5, invece, usa mail o WhatsApp per comunicare col proprio medico, solo il 23% prenota online una visita specialistica e appena il 19% effettua il pagamento sul web. Lo indica una ricerca dell’Osservatorio Innovazione digitale in sanità della School of Management del Politecnico di Milano, presentata nel capoluogo lombardo al convegno Connected Care: il cittadino al centro dell’esperienza digitale.
Per i medici WhatsApp è diventato uno strumento importante
Anche se limitato, l’accesso ai servizi digitali dei cittadini – come rileva il sondaggio condotto dall’Osservatorio in collaborazione con Doxapharma su un campione di mille persone statisticamente rappresentativo della popolazione – è aumentato significativamente nell’ultimo anno (nel 2018 l’11% prenotava online e il 7% pagava usando Internet) e nella fascia 35-44 anni registra valori elevati (45% e 27%). Oltre 4 cittadini su 10