«Vorrei spupazzarti sul mio corpo»: gli sms della maestra di Vicenza all’alunno di 10 anni

31 Mag 2019 13:20 - di Natalia Delfino
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Non solo «amore mio», che poteva essere un modo affettuoso per rivolgersi a un bambino. Ma anche «ti amo», «mi sono innamorata, sapessi quanto ti spupazzerei su tutto il mio corpo». Emergono nuovi dettagli sugli sms che la maestra 40enne di Vicenza avrebbe mandato al suo alunno di 10 anni e che sono alla base della denuncia presentata dai genitori del bambino e dell’inchiesta aperta dalla procura cittadina con l’ipotesi di molestie. Messaggi ai quali si aggiungerebbero anche un paio di baci «vicino o sulla bocca», secondo quanto raccontato dal bambino ai genitori e poi alla psicologa che lo ha sentito nei mesi scorsi in forma protetta. Ora si scopre che un bacio, del quale esisterebbe traccia nei messaggi, sarebbe stato rubato fuori dal contesto scolastico.

Le risposte del bambino

A rivelare il contenuto di questi ulteriori sms e maggiori dettagli sull’inchiesta è stato il Corriere del Veneto, riferendo anche che a volte il bambino replicava ai messaggi con frasi per le più innocenti, come «che bella, ma sei bella… mica ti devi truccare», ma che in alcuni casi si adeguavano al tenore della donna, che a quanto emerge avrebbe una figlia della stessa età dell’alunno. «Voglio toccarti», avrebbe scritto in una occasione il bambino alla maestra, che a sua volta avrebbe risposto «anch’io, ti amo». I fatti risalgono allo scorso anno, quando il bambino frequentava l’ultimo anno delle elementari e, per alcune difficoltà, gli era stata assegnata una insegnante di sostegno: la donna ora sotto indagine. La scoperta dei messaggi e la conseguente denuncia dei genitori risalgono al giugno del 2018. Il fascicolo è affidato al pubblico ministero Barbara De Munari, che ha anche disposto una consulenza tecnica sui contenuti dello smartphone del bambino. Intanto, il 27 giugno il ragazzino sarà ascoltato nuovamente nell’incidente probatorio.

La maestra respinge le accuse

La maestra, che non ha più avuto contatti con l’alunno, nel frattempo è passato alle medie, respinge le accuse. E, anzi, secondo quanto riferito ancora dal Corriere del Veneto, avrebbe detto di aver respinto più volte le sue attenzioni. «Credo che in questa vicenda si possa parlare di un rapporto insegnante-alunno assolutamente corretto», ha detto l’avvocato Michele Grigenti, che difende la donna assieme al collega Emanuele Fragasso. «Un rapporto al più un po’ affettuoso, ma assolutamente privo di qualsiasi contenuto e risvolto di natura sessuale», ha aggiunto il legale, sottolineando che si tratta di «una vicenda ancora tutta da chiarire» e spiegando che «la maestra è sofferente per quello che sta passando, è un po’ provato come è comprensibile». Nessun provvedimento, intanto, è stato adottato dalla scuola, che non sarebbe stata formalmente investita della vicenda penale e nella quale parlano della maestra, precaria e con un contratto a tempo determinato, come «molto professionale». «Contatteremo la procura, ma ad oggi non risulta alcun procedimento aperto nei confronti della docente», ha fatto sapere il provveditore agli studi di Vicenza, Carlo Alberto Formaggio.

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