Troppi topi in città, si teme un’epidemia di peste bubbonica. Proprio come nel medioevo…

23 Mag 2019 16:07 - di Redazione

Troppi topi nelle grandi città: ci sono sempre stati, ma ora si riproducono di più. Tutta colpa del riscaldamento del clima. Più caldo, più topi, più pericolo che i ratti urbani portino vicino ai gruppi umani urbanizzati la pulce che trasporta il batterio Yersinia pestis, quello della temibile peste bubbonica che imperversò nel Trecento in Europa.

Il Los Angeles Time ha lanciato l’allarme nei giorni scorsi e non solo per la città californiana, ma anche per New York e Houston. “Nell’ultimo decennio – ha scritto il giornale – le popolazioni di ratti urbani sono aumentate dal 15% al ​​20% in tutto il mondo, grazie alla combinazione di cambiamenti climatici da una parte e dall’altra alla maggiore preferenza tra gli umani per la vita urbana, che ha aumentando la quantità di rifiuti disponibili”.  Il numero crescente di roditori non è solo un fastidio igienico per la vita urbana.  I topi infatti, ma anche gli scoiattoli, possono ospitare il batterio della peste. “La malattia – scrive ancora il LAT – è già endemica tra le pulci che vivono sugli scoiattoli in California, Arizona, Wyoming e altri stati. I cambiamenti climatici potrebbero rendere possibile per le pulci portatrici di peste prosperare in più luoghi di quanto non facciano ora, portando la malattia in un più stretto contatto con gli esseri umani”. Che si tratti di una possibilità lo conferma anche il dott. Janet Foley, professore di medicina ed epidemiologia alla UC Davis: “Qualsiasi condizione di cambiamento climatico che aumenti il numero di pulci aumenta anche la distribuzione della peste”.

Lo scorso aprile The Siberian Times aveva dato notizia della morte di una coppia, marito e moglie, ammalatisi di peste bubbonica dopo avere mangiato marmotte nella provincia di Bayan-Olgii, nell’estremo ovest della Mongolia, ai confini con Russia, Afghanistan e Cina. Circa 158 persone sono state sottoposte a “controlli medici intensi” dopo essere entrate in contatto direttamente o indirettamente con la coppia. Il timore di un’epidemia ha spinto le autorità a chiudere alcuni punti di frontiera tra Russia e Mongolia.

 

 

Commenti

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  • claudio codecasa 24 Maggio 2019

    la natura si deve compensare, si parla di peste bubbonica, normale è il risultato di troppo affollamento