Treviso, attentato alla sede della Lega: arrestato un antagonista spagnolo già ricercato
La Polizia, a Marmentino, in provincia di Brescia, ha catturato il militante anarco-insurrezionalista di origine spagnola Juan Antonio Sorroche Fernandez, 42 anni, latitante. Sorroche era destinatario di un provvedimento di fermo per indiziato emesso lo scorso 18 maggio dai Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia titolari dell’inchiesta sull’attentato esplosivo perpetrato il 12 agosto 2018 contro la sede della Lega di Treviso (situata a Villorba (Tv) in Via Fontane, rivendicato dalla sigla ”Cellula Haris Hatzimihelakis/internazionale nera (1881/2018)”.
L’uomo si era reso irreperibile già dalla primavera del 2017, per sottrarsi ad un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Torino il 3 aprile 2017 per scontare la pena di un anno e 9 mesi di reclusione. Quest’ordine è stato successivamente sostituito dal provvedimento di esecuzione di pene concorrenti con contestuale ordine di esecuzione di 6 anni, 1 mese e 6 giorni di reclusione per reati contro la persona ed il patrimonio, emesso il 17 gennaio dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Torino. Al terrorista vengono contestati nello specifico i reati di strage e di attentato con finalità di terrorismo in quanto ritenuto ideatore, organizzatore ed esecutore dell’azione terroristica. La complessa, intensa ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura di Venezia e posta in essere da un gruppo investigativo formato da operatori della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, che ha coordinato il gruppo e messo in campo personale specializzato e supporti tecnici specifici, delle Digos di Venezia, Brescia, Treviso e Trento, ha condotto al riconoscimento del Sorroche quale responsabile del gesto e all’individuazione della rete dei fiancheggiatori che lo sosteneva nella latitanza, fino a scovarne il nascondiglio.
L’attività, partita dall’esame dei contenuti e della struttura sintattico-lessicale della rivendicazione, ha permesso di individuare in Sorroche il maggior indiziato, tesi confermata dalla prova scientifica del suo Dna, rinvenuto sull’ordigno. La sua ricerca, resa possibile anche grazie al contributo informativo fornito dalla Comisaria General de Informaciòn – Cuerpo Nacional de Policìa spagnola, ha comportato un attento monitoraggio dei soggetti d’area a lui vicini ed in particolare un’attenzione costante, protrattasi per alcuni mesi, agli spostamenti di Manuel Oxoli, 38 anni, noto anarchico bresciano molto vicino, prima della sua latitanza, allo spagnolo. Proprio seguendo Oxoli, nella mattina del 22 maggio scorso, gli agenti della Polizia di Stato che lo pedinavano hanno fermato Sorroche nel luogo che aveva raggiunto per incontrarsi con l’anarco-insurrezionalista bresciano che gli forniva il supporto necessario ad assicurarne la clandestinità. Il pedinamento di Manuel Oxoli ne ha permesso l’arresto per il reato di favoreggiamento personale. Nella mattinata di sabato 25 maggio, nel carcere di Canton Mombello, si sono svolte le udienze di convalida del fermo emesso nei confronti di Sorroche e dell’arresto di Oxoli, cui è stato contestato anche il reato di procurata inosservanza di pena, entrambe con esito positivo e contestuale emissione della misura cautelare della custodia in carcere.