Terroristi e mafiosi si finanziano coi fondi Ue: l’inchiesta che scuote Bruxelles (video)

7 Mag 2019 13:58 - di Laura Ferrari

Terroristi islamici e mafiosi riescono a finanziare le loro attività illecite attraverso le normative Ue, che consentono una serie di sgravi fiscali. Una normativa lacunosa che non è supportata da adeguati controlli. Il risultato? Oltre 1.260 miliardi di euro tra il 2009 e il 2016 sono stati sottratti agli Stati europei e sono finiti in tasca a semplici truffatori o, come è stato documentato, a terroristi e criminalità organizzata. Un’Europa che premia i disonesti e penalizza i deboli, come si è visto in Grecia. 

Inchiesta “Grand Theft Europe”

La denuncia arriva da Correctiv, una media investigativo tedesco che ha messo in piedi una gigantesco lavoro di indagine coordinando 35 testate internazionali di 28 Paesi, tra cui il Sole 24 ore per il versante italiano. Mesi di lavoro che hanno coinvolto oltre 60 giornalisti e 300 mila pagine di documenti.Il trucco è elementare: fanno circolare delle merci senza versare l’Iva ai rispettivi Paesi, ma allo stesso tempo chiedendone i rimborsi.

In Spagna, la truffa carosello premia i terroristi

Tra le inchieste più sconvolgenti, quella che riguarda il terrorismo islamico. I giornalisti spagnoli di El Confidencial hanno rilevato che una cellula terrorista basata a Melilla ha utilizzato una rete di una quarantina di aziende basate in Danimarca per appropriarsi indebitamente di circa 8 milioni di euro, poi usati per finanziare i viaggi dei combattenti verso il Califfato dello Stato Islamico. Tutto è iniziato nel 2005, quando gli investigatori spagnoli hanno seguito un sospetto terorista fino a Copenhagen. Lì hanno scoperto la frode. Una frode da diverse decine di milioni di euro sottratti al fisco danese e a quello spagnolo. La società fantasma era Q Transport, con sede in Danimarca, piazzata in una zona industriale. Ufficialmente commercializzava pollo, cioccolata e bibite. In realtà finanziavano attività terroristiche e viaggi in Siria per gli aspiranti jhadisti.

Anche la Romania, «è uno paesi utilizzati nel tortuoso percorso delle frodi carosello. A volte i proventi del crimine vengono utilizzati per il finanziamento del terrorismo come mostrano un caso anonimo e le interviste a funzionari statali di alto livello».

In Italia un buco da 35 miliardi di euro

Nonostante gli sforzi della Ue, la truffa carosello riesce perfettamente e non incontra ostacoli. In Italia, la frode dell’Iva assume cifre record. Solo nel 2016 (ultimo anno di cui si hanno dati omogenei) – come riporta il Sole24Ore «la somma non incassata dal Fisco è stata di 34,8 miliardi in Italia e di 147,1 miliardi nell’intera Unione europea, una cifra di poco inferiore al bilancio della Ue. È come se l’intero fatturato della General Motors, la più grande società automobilistica degli Stati Uniti, evaporasse in un colpo solo».

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *