Tangenti in Lombardia, si scatena la furia grillina sui politici coinvolti

7 Mag 2019 12:24 - di Redazione

Politici e imprenditori. Numeri ingenti. Una valanga. Sono 95, in totale, le persone indagate nel maxi blitz tra le province di Varese, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino, Asti messo in atto dalle prime ore del mattino. Per 43 di loro è scattata la misura cautelare: 12 sono finiti in carcere, 16 agli arresti domiciliari, 3 all’obbligo di dimora e 12 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra le 43 misure di custodia cautelare spuntano, tra gli altri, i nomi di alcuni politici, del consigliere comunale di Milano, Pietro Tartarella, candidato di FI alle Europee, del sottosegretario azzurro della Regione Lombardia, Fabio Altitonante e di un esponente influente di Forza Italia di Varese, Gioacchino Caianiello. C’è una richiesta di arresto anche per il parlamentare di Forza Italia, Diego Sozzari, accusato di finanziamento illecito ai partiti.

«Un grazie alle forze dell’ordine»

Tutto sarebbe partito da un tentativo di corruzione al presidente leghista della Regione Lombardia, Attilio Fontana, non andata in porto ma nemmeno denunciata. Una «istigazione alla corruzione» che il governatore  (ex sindaco di Varese) si sarebbe sentito fare  dall’ex coordinatore provinciale varesino Gioacchino Caianiello.  «Ringrazio sempre le forze dell’ordine quando arrestano corrotti e corruttori», ha detto a caldo il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Una  “brillante operazione” – così la definisce  – in merito alla quale il vicepresidente e ministro Luigi Di Maio e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede svolgeranno alle 17:30, una conferenza stampa presso la Sala stampa della Camera dei deputati.

Tangenti, Conte: «Ci vuole determinazione»

Dalla sua pagina Fb interviene il premier Conte. «Le nuove mafie sempre più raramente si affidano a minacce e a prevaricazioni, preferiscono affidarsi alla corruzione. Sostituiscono i soprusi e le intimidazioni con la più suadente convenienza economica.  Le operazioni di contrasto richiedono strumenti investigativi sempre più avanzati sul piano tecnologico e la necessità di incrociare le banche dati sempre più rapidamente e integralmente. Richiedono anche una fortissima determinazione politica a combattere la corruzione».

Appalti, grillini all’attacco

Intanto infuriano le reazioni politiche. Soprattutto si scatena la furia  grillina: «Quando ti chiedi perché Fi contrasti un provvedimento, devi solo attendere, la sua attuazione ti darà risposta. Su questa indagine e su quella di Palermo scatterà lo ‘Spazzacorrotti’ del ministro Bonafede. I corrotti, grazie al M5S, stanno lontani dalla politica, per sempre»,  scrive su Twitter Manlio Di Stefano, esponente M5S e sottosegretario agli Esteri. «È gravissimo quello che apprendiamo. La richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei deputati per l’arresto per finanziamento illecito del parlamentare di Forza Italia Diego Sozzari è il classico esempio di quel vecchio sistema che vorrebbe tornare a governare il Paese», incalza.  Angela Salafia, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia di Montecitorio. E’ poi il turno della capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali della Camera, Anna Macina: «Possiamo dire di non essere stupiti, perché questo è l’esempio di quanto denunciamo da anni».

 

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