“Si chiama Mohamed”. A Berlino è diventato il nome più comune tra i neonati
Il nome più scelto del 2018 per i neonati di Berlino? Maometto. O meglio Mohamed, in tutte le sue varianti ortografiche. Non cambia molto nelle altre città tedesche. Ad esempio, a Brema, il nome del Profeta dell’Islam è stato il terzo tra i più scelti: a conferma del fatto che i musulmani sono decisamente i più prolifici in Germania.
La singolare statistica emerge dallo studio realizzato ogni anno dalla Gesellschaft für deutsche Sprache, secondo cui dei 22.177 bambini nati a Berlino nel 2018, esattamente 280 sono stati chiamati Maometto. L’anno scorso in Germania il nome preferito per i neonati è stato Paul, Marie per le bambine.
La Germania è il Paese che ha al suo interno più immigrati, con problemi d’ordine pubblico spesso taciuti dai media. Attualmente sono stimati in 12.165.083, pari al 14,8 per cento della popolazione. Seguita dalla Russia con 11.651.509 (8,1 per cento della popolazione) e dal Regno Unito con 8.841.717 (13,4). L’Italia risa al sesto posto con quasi sei milioni di immigrati, pari al 10 per cento della popolazione.
Non solo Berlino: in 40 anni i cristiani tedeschi saranno la metà
È di ieri la notizia che la Chiesa evangelica (Ekd) e la Chiesa cattolica in Germania perderanno 20 milioni di fedeli nei prossimi 40 anni, circa 10 milioni ciascuna. È il dato eclatante di uno studio condotto dal centro Generationenverträge dell’università Albert-Ludwig di Friburgo, sui cambiamenti prevedibili in termini di numero di fedeli e risorse economiche che le 20 Chiese luterane regionali e le 27 diocesi cattoliche vivranno da qui al 2060. Secondo questo rapporto, nel 2060 ci saranno 12,2 milioni di cattolici e 10,5 milioni di evangelici (22,7 milioni in tutto). Si tratta di una perdita complessiva del 49% (per i cattolici del 48%) della popolazione di queste due Chiese. Fedeli praticamente dimezzati, con il sorpasso degli islamici pressoché scontato.