Scintille in tv Gruber-Di Maio: polemiche sull’Ilva e fischi a Taranto? Balle, sentenzia lui. Lei: ho le immagini (Video)

3 Mag 2019 11:31 - di Lara Rastellino

Scintille in tv Gruber-Di Maio: dal caso Siri all’amore sfociato in un fresco fidanzamento con la bella Virginia, passando per le polemiche sull’Ilva: è stato uno scontro aperto quello animato dai Botta e risposta con Lilli Gruber e il suo ospite nella puntata dio ieri di Otto e mezzo, Luigi Di Maio. Quello che avrebbe fare da interlocutore, anch’egli ospite im studio, il direttore de L’Espresso, Marco Damilano, è stato messo dall’angolo dal corpo a corpo tra conduttrice (che avrebbe dovuto far da cerimoniere e che invece si è lasciata prendere la mano) e ospite di turno che non ha lasciato spazio a moto altro…

Botta e risposta al vetriolo Gruber-Di Maio a “Otto e mezzo”

E sì che i “duellanti” Gruber-Di Maio quasi erano partiti in sordina, con lei che, con il suo solito fare algido e distaccato, chiede al vicepremier pentastellato se, sul caso Siri, si possa parlare di vittoria grillina e di resa della Lega o meno, dando agio al ministro del Lavoro di gongolare, sentenziando: «La soluzione proposta dal sottosegretario Armando Siri, eventuali dimissioni dopo 15 giorni, sarebbe stata una “strada un po’ furba” che non potevamo permettere per rispetto agli Italiani». Aggiungendo a stretto giro che «il Consiglio dei Ministri per la revoca dell’incarico potrebbe essere tra l’otto ed il nove maggio» e di sperare «che non si arrivi a nessun voto, ma che nel caso M5s voterà a favore della revoca»…

Duro scontro sull’Ilva: la Gruber cita il caso Marescotti e Di Maio…

Ostenta sicurezza, Di Maio, almeno fino a quando non si passa a parlare dell’Ilva con la Gruber che gli chiede conto delle contestazioni mosse a Taranto dalla piazza contro l’establishment grillino per le promesse disattese da parte del Movimento 5 Stelle sull’acciaieria cittadina e, in particolare, sul duro confronto tra lo stesso ministro del Lavoro e il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, che la Gruber definisce “professore militante del M5s”, ma che Di Maio smentisce prontamente. «Questo professore – esordisce pungente la conduttrice – le ha detto che avete fatto delle promesse farlocche, delle promesse da marinaio, e l’ha invitata a guardarlo in faccia, lei ha abbassato gli occhi e diciamo che era visibile il suo imbarazzo». A quel punto Di Maio non ci sta e replica secco e seccato: «Ma quando mai? Ma cosa sta dicendo? Venga con me la prossima volta a Taranto prima di dire queste cose». «No, no – ribatte la Gruber con insistenza – io le dico queste cose, perché ci sono le immagini. Non è che me le invento».«Diciamo le cose come stanno – risponde il ministro a quel punto più che alterato – il governo attuale ha eliminato una cosa, che tutelerà l’ambiente a Taranto per i prossimi anni, e cioè l’immunità sui vertici dell’Ilva e dell’Arcelor Mittal. Questa immunità consentiva ai vertici dello stabilimento di poter inquinare restando impuniti. Io ho abolito quell’immunità, quindi non consento a nessuno di dire che abbiamo mentito». I toni sono accesi, e ci vorrà un po’ per riuscire a sedare gli animi surriscaldati: forse per questo, sul finale di puntata la Gruber vira sul sentimentale e chiede al Di Maio della fidanzata…

 

 

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