«Salvini fascista» e lui sfotte i contestatori citando il Che: «Hasta la victoria siempre»
“Hasta la victoria siempre”. Come Ernesto Che Guevara, nelle Marche, a Osimo, Matteo Salvini mette i panni del rivoluzionario di sinistra. Rispolverando quel motto, tradotto in tutto il mondo – e in italiano con ‘fino alla vittoria sempre’ – che tutti i ‘compagni’ dal ’68 in poi hanno fatto proprio. “Viva le Marche libere e indipendenti e ‘hasta la victoria siempre’, compagni”, dice il ministro dell’Interno, concludendo il suoi comizio in terra marchigiana, con tanto di pugno chiuso alzato. Stavolta, a dire il vero, il “Capitano” rispolvera il motto di Guevara, solo per sfottere quei contestatori, questi sì davvero di sinistra, che lo seguono ai comizi da nord a sud, non facendogli mancare fischi e il classico “fascista-fascista” o “razzista-razzista”.
9 Maggio 2019 — Se il parlamento italiano, per i motivi che vediamo tutti i giorni, è diventato il male più grande del paese e, un insulto alla democrazia, che significa… La democrazia rappresentativa fa bene a loro e male a noi. E non è più indispensabile come 150 anni fa. Bisogna cambiare subito le modalità per l’esercizio della sovranità popolare. Per altro a disposizione. Ma facciamo qualcosa, l’Italia non merita di fare la fine che sta facendo. Sono sicuro che gli eroi di ieri sono molto arrabiati con noi.