Rogo di Mirandola, il marocchino incendiario era stato fermato a Roma lo scorso 14 maggio
Era stato fermato alla stazione Termini di Roma il 14 maggio scorso il nordafricano che che la scorsa notte ha dato fuoco alla sede della polizia locale di Mirandola, nel Modenese, causando la morte di due signore anziane e il ferimento di 20 persone (sei i minori coinvolti, gravi condizioni per due degli intossicati). Il diciottenne di origini nordafricane avrebbe dovuto essere espulso, ma l’ordine – secondo quanto riferisce Huffington Post – non è stato eseguito per problemi di capienza.
Il giovane, diciotto anni da poco compiuti, è stato bloccato dai carabinieri a poche centinaia di metri dalla sede dei vigili incendiata: indossava un giubbotto antiproiettile ed era in possesso di un telefonino rubato al comando e un computer sotto braccio.
Il ragazzo – riferisce la Gazzetta di Modena – era già stato segnalato in condizioni psicofisiche alterate in serata, alla stazione di San Felice, e trasportato da un’ambulanza all’ospedale di Mirandola; dove, nel corso della notte, si è tolto la flebo ed è uscito vagando per la città.
Il ragazzo – si legge nella nota dei carabinieri – “che annovera numerosi precedenti e che, da ultimo, è stato colpito da ordine di espulsione, è stato arrestato con le accuse di furto aggravato, danneggiamento a seguito di incendio e morte come conseguenza di altro delitto”.
Reputo pazzesco se le Leggi italiane non permettano che un delinquente , dotato o no permesso di soggiorno, venga rispedito per direttissima al paese di origine con il primo mezzo navale od aereo disponibile.
E così dovrebbe avvenire per tutti coloro che intasano le nostre carceri !