Recoaro, la compagna del cigno ucciso a bastonate si lascia morire nel laghetto
Da anni, insieme alla sua compagna, attirava e intratteneva i residenti della zona con la sua bellezza ma, venerdì mattina, il cigno che era un po’ il simbolo del laghetto superiore del parco in centro a Recoaro Terme, era stato trovato morto, ammazzato a bastonate, secondo quella che è l’ipotesi più accreditata.
Lo avevano trovato con il collo spezzato. Quella morte, tanto assurda, aveva, evidentemente tolto la voglia di sopravvivere al cigno reale femmina, che con il maschio morto condivideva, da 16 anni, le giornate nuotando nel laghetto.
Ieri mattina è morta anche lei, due giorni più tardi rispetto al suo compagno cigno.
«Si è lasciata andare – ha detto il sindaco Davide Branco al Corriere del Veneto dopo aver recuperato personalmente il cigno dallo specchio d’acqua nel quale galleggiava senza vita – Si vedeva che stava male, non mangiava più e temevamo finisse così».
«Invieremo il corpo all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, come era stato per il maschio. In questo caso però non ci sono dubbi: l’animale si è lasciato andare. È caratteristico di questa specie. Succede spesso che i compagni o le compagne non sopravvivano a lungo quando muore uno dei due».
Quanto all’eventualità che il cigno maschio possa esser stato ucciso, il primo cittadino ha poi annunciato: «Entro l’anno quest’area verrà coperta da un servizio di videosorveglianza, in modo che episodi gravi come questo non si ripetano più».
Il cigno reale femmina era arrivata nel 2003 nel laghetto di Recoaro dopo che aveva perso il suo maschio, ucciso a bastonate anch’esso, nel lago di Fimon.