Radio Radicale, lo sciopero della fame di Giachetti continua nel silenzio di Di Maio
Qualche notizia qua e là, il bavaglio (colpevole) dei Cinquestelle. «Nel silenzio dei presidenti delle Camere, del presidente del Consiglio, dei vicepremier, della Rai, un parlamentare ex vicepresidente della Camera è in sciopero della fame per difendere Radio Radicale e la libertà di stampa: colpevoli le istituzioni che ignorano Giachetti», scrive su twitter il deputato del Pd, Michele Anzaldi. La situazione è delicata, Roberto Giachetti è stato ricoverato in ospedale dopo 83 ore di digiuno solido e liquido a cui si è sottoposto per sostenere la causa di Radio Radicale. Lo ha disposto il personale medico dopo aver riscontrato «segni clinici di disidratazione e ipotensione con astenia marcata». Il ricovero è stato effettuato presso l’ospedale San Carlo di Nancy di Roma dal dott. Luca Luigi Manetti, Direttore U.O.C. di Pronto Soccorso presso l’ospedale romano, che, si legge nel bollettino medico, “ha richiesto al paziente la ripresa immediata dell’assunzione di alimenti solidi e liquidi.
Giachetti sciopera per Radio Radicale, Di Maio fa il furbetto
Luigi Di Maio ha fatto il furbetto. Alcuni giorni fa, dai microfoni di Radio Anch’io, su RadioUno, prima ha lasciato intravedere qualche spiraglio per richiuderlo subito dopo: «Per Radio Radicale – aveva detto – dobbiamo trovare una soluzione, non voglio far perdere il posto a qualcuno. Ma una soluzione che tuteli tutte le radio italiane. In questi anni l’intervento diretto dello Stato ha creato squilibri». Detto e contraddetto.