Prezzi di cento farmaci generici gonfiati del 1000%. “È una frode senza precedenti”
I procuratori generali di 44 stati americani hanno fatto causa contro 20 case farmaceutiche, tra le quali Teva, Pfizer e Novartis accusate di aver gonfiato i prezzi di oltre 100 farmaci generici. La causa è stata depositata al tribunale federale del Connecticut, che ha assunto il ruolo guida degli altri 43 stati, ai quali si è aggiunto anche Porto Rico, territorio non incorporato degli Usa. «Abbiamo solide prove che mostrano come le aziende di farmaci generici abbiano perpetrato un frode multimiliardaria ai danni del popolo americano», ha dichiarato l’attorney general del Connecticut, il democratico William Tong riferendosi a «mail, messaggi, telefonate registrate ed ex insider delle compagnie». Per Tong, «è una delle più vergognose e dannose cospirazioni per la determinazione dei prezzi nella storia degli Stati Uniti».
Gonfiati i prezzi di farmaci per il cancro e il diabete
Nella causa sono citate 15 persone, accusate di aver supervisionato lo schema per fissare i prezzi giorno per giorno. «Abbiamo prove forti che mostrano come l’industria dei farmaci generici abbia perpetrato una frode multi miliardaria ai danni del popolo americano», ha spiegato Tong.
«Abbiamo email, sms, telefonata registrate ed ex insider delle aziende con cui crediamo di poter provare una cospirazione pluriennale per stabilire i prezzi e dividere le quote di mercato per un grande numero di farmaci generici», ha proseguito. L’indagine, ha aggiunto, rivela perchè il costo della sanità e delle prescrizioni di farmaci è così alto negli Usa.
L’inchiesta arriva in un momento in cui la politica in modo bipartisan, da Donald Trump fino alla senatrice liberal Elizabeth Warren, sta concentrando l’attenzione sull’aumento dei prezzi dei farmaci.
Una frode da miliardi di dollari
Tra il 2013 e il 2015 almeno 20 case farmaceutiche hanno cospirato per aumentare artificialmente il costo di più di 100 medicine generiche, inclusi trattamenti per cancro e diabete, in alcuni casi di oltre il 1000%. Una delle società accusate è la multinazionale israelo-americana Teva Pharmaceuticals, il più grande produttore mondiale di farmaci generici, che ha già respinto ogni addebito.