Oggi Berlusconi si dimentica che fino all’altro ieri voleva Draghi premier

21 Mag 2019 10:52 - di Stefania Campitelli

O una marcia indietro? Un’amnesia? A due giorni dal “fattaccio”. Silvio Berlusconi smentisce di aver proposto Maria Draghi come premier, una notizia (documentata dalle sue parole) che aveva creato molti mal di pancia nelle file degli ex alleati. «L’Italia ha bisogno di leader competenti e scelti dal popolo. Non ho mai indicato Draghi come presidente del Consiglio, ma, qualunque persona seria auspicherebbe che Draghi fosse parte del governo del nostro Paese. Un governo politico di centrodestra, non certo un governo tecnico», fa marcia indietro oggi il Cavaliere in un’intervista al  Gazzettino rispondendo indirettamente a Giorgia Meloni che dal palco di Napoli aveva bocciato categoricamente l’ipotesi di un Monti bis («errare è umano, perseverare è diabolico»). Eppure, proprio il Giornale, il quotidiano di famiglia, aveva rilanciato e amplificato le dichiarazioni di Berlusconi rilasciate sabato al Mattino nelle quali definiva il presidente uscente della Bce «l’uomo giusto» per l’Italia.

Ora Berlusconi ritratta su Draghi

Anche sul terreno mimato delle procure e la retorica giustizialista dei grillini, il leader di Forza Italia smorza i toni: «Io non ho mai criticato la magistratura, intesa come ordinamento dello Stato. Al contrario, ha tutto il mio rispetto ed anzi ammiro i tanti magistrati che svolgono il proprio compito con onestà, sobrietà e discrezione. Quelli che ho criticato  – soppesa le parole – sono alcuni singoli magistrati, in alcune Procure della Repubblica, che per pregiudizio ideologico o per desiderio di notorietà hanno utilizzato lo strumento giudiziario per un fine politico, per perseguire me, i miei familiari, i miei amici personali e politici». Guardando alle europee, dai microfoni di Radio anch’io, si dice certo di poter traghettare i sovranisti più “ragionevoli e illiminati”, come Salvini e Orban, a entrare nella maggioranza con il Partito europeo. Sul sovranismo, però aggiunge, «che mon può portare nulla di buono, né all’Italia né all’Europa».

«Salvini lascerà Di Maio»

Le liti continue tra Lega e 5Stelle lo rendono ottimista sul dopo voto. Berlusconi è quasi certo che il governo gialloverde avrà i giorni contati. Convincere Salvinia lasciare Di Maio? «Penso che sia già convinto… Vedo che tra loro si scambiano insulti inaccettabili. Nonostante debbano lavorare insieme, litigano dalla mattina alla sera. Bisogna riuscire a far finire questo governo di liti e insulti per avere un governo di centrodestra». Al leader leghista non risparmia frecciatine e bacchettate «Ci sono cose ultimamente dei comportamenti di Salvini che sono in distonia con quello che dovrebbe fare un ministro importante come quello dell’Interno». E ancora: «I nostri simboli religiosi, come il crocifisso, non devono essere utilizzati per fare campagna elettorale e portare a casa voti».

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