Nuova strage di cristiani in Burkina Faso: attentato durante la processione della Madonna di Fatima

14 Mag 2019 16:17 - di Laura Ferrari

“Vogliono sterminare tutti i cristiani del Burkina Faso”.  Il vescovo di Kaya, monsignor Théophile Nare, lancia un disperato allarme dopo il nuovo attacco dei terroristi islamici. Domenica, a Dablo, hanno fatto irruzione in chiesa durante la messa, gridando: “Non praticate la vera religione”. E poi hanno crivellato di colpi i fedeli e il tabernacolo. Ieri, festa della Madonna di Fatima, i terroristi islamici hanno colpito ancora. In modo ancora più atroce. Hanno fatto strage di cristiani durante la processione della statua della Vergine dal villaggio di Kayon a quello di Singa. Poi hanno distrutto la statua della Madonna. Entrambi gli attentati sono stati compiuti nel Nord del Paese.

Le modalità della strage di lunedì

Secondo le informazioni pervenute a Fides, i fedeli cattolici del villaggio di Singa, nel comune di Zimtenga, dopo aver partecipato ad una processione dal loro villaggio a quello di Kayon, situato a circa dieci chilometri di distanza, sono stati intercettati da uomini armati. I terroristi hanno lasciato andare i minori, ma hanno giustiziato quattro adulti ed hanno distrutto la statua.

Una strage al giorno in Burkina Faso

«La situazione si aggrava sempre più. Non sappiamo esattamente chi siano i responsabili degli attentati ma è chiaro il movente religioso. Dopo l’attacco di domenica a Dablo, ieri altri quattro fedeli sono stati uccisi durante una processione mariana», denuncia monsignor Nare.

Nella chiesa cattolica di Dablo nella diocesi di Kaya, sono morti cinque fedeli e il loro sacerdote, don Siméon Yampa. Nel primo pomeriggio di ieri, infatti, nella provincia di Bam sempre nel Nord del Paese quattro cristiani appartenenti alla parrocchia du Notre-Dame du Lac sono stati uccisi mentre portavano in processione una statua della Madonna dal villaggio di Kayon a quello di Singa. «È chiaro che si vuole eliminare la presenza cristiana», afferma il presule, alla guida della diocesi di Kaya soltanto dallo scorso dicembre.

Contro i cristiani in Burkina Faso un attentato al mese

Nel Burkina Faso si moltiplicano gli attacchi contro le comunità cristiane.
A metà febbraio, un sacerdote spagnolo e quattro doganieri sono stati uccisi in un attacco jihadista nella parte orientale del Burkina Faso.

Mentre non si hanno notizie di don Joël Yougbaré, parroco di Djibo, il sacerdote del Burkina Faso scomparso nel nord del Paese domenica 17 marzo.

Il 28 aprile, alla fine della celebrazione a Silgadji, nella provincia di Soum, un pastore protestante era stato assassinato insieme a cinque fedeli.

I cristiani in Burkina Faso sono terrorizzati

La comunità cristiana è sempre più impaurita dato che che a Kaya è nettamente inferiore a quella musulmana. «Dopo l’attacco di domenica sono andato a Dablo per incontrare i miei fedeli per cercare di confortarli ed ovviamente erano terrorizzati», afferma monsignor Nare notando come il messaggio di solidarietà inviato da Papa Francesco dopo l’attentato costituisca un grande incoraggiamento per tutta la diocesi e per il suo pastore. «Vogliono impedirci di pregare, vogliono distruggere la nostra Chiesa. Ma noi – conclude il presule africano – dobbiamo continuare a pregare perché quella in atto in Burkina oggi non è soltanto una guerra contro noi cristiani, ma è una guerra dichiarata contro Gesù Cristo».

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