M5S, Fico pronto a fare pelo e contropelo a Di Maio: da ieri ha anche la sua corrente
Se i grillini volevano stupirci con i loro effetti speciali, hanno fallito su tutta la linea. La conferma – via piattaforma Rousseau – di Luigi Di Maio a capo politico del M5S non è stata in discussione neppure per un minuto e quindi non è una vera notizia. Chi, invece, ha fatto notizia a sé è Roberto Fico, unico esponente di rilievo a fottersene di Grillo, Rousseau e della Casaleggio & Associati a non aver voluto offrire il suo clic al salvataggio di Di Maio. È presto per dire se questo rifiuto fondi ufficialmente la corrente del presidente della Camera, ma è un dato di fatto che gli spasmi più forti del malpancismo grillino arrivino proprio dai parlamentari più vicini a Fico. E non da ora. Ma finora tenuti sempre sottotraccia perché è difficile fare politica stando ingessato in un ruolo istituzionale. Tutto lascia però pensare che ieri Fico abbia rotto gli indugi e che da oggi il tressette tra Di Maio, Salvini e Conte lascerà il posto ad una mano di poker in cui il quarto al tavolo sarà proprio il successore di Laura Boldrini. Una novità non da poco che può aprire scenari del tutto inediti con conseguenze sia nei rapporti tra i Cinquestelle sia all’interno del governo. Ora che Salvini si è deciso a chiamare banco reclamando l’approvazione di provvedimenti graditi solo alla Lega, il ruolo della terza carica dello Stato può rivelarsi decisivo nell’opporre una linea di resistenza. È quello che oggi chiedono i grillini che sognano di tornare all’opposizione, ma è anche quel che domani potrà sedurre i “governisti”. Dopo tutto, tra divieto di terzo mandato e voti dimezzati, per gli e gli altri la rielezione è niente più di un miraggio mentre il “rompete le righe” si fa tentazione sempre più forte. Fico potrebbe raccoglierli e portarli nell’orbita del Pd. Proprio come ogni giorno suggerisce Marco Travaglio dal Fatto Quotidiano e come detta l’istinto di sopravvivenza tipico di ogni Casta.