L’indagine “Cuci e scuci” smantella un giro d’appalti truccati: arrestati a Palermo imprenditori e funzionari pubblici

7 Mag 2019 11:58 - di Redazione

Imprenditori e funzionari della pubblica amministrazione nel mirino di un’indagine che, dai primi chiarori di questa mattina, con un maxi blitz degli agenti della Polizia di Stato di Palermo, ha portato all’esecuzione di numerose misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica. Diversi i capi d’accusa che vanno, a vario titolo, dalla corruzione al falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Appalti truccati, maxi blitz a Palermo: in manette imprenditori e funzionari pubblici

Dunque, dopo il caso di Milano, la giustizia irrompe anche a Palermo dove, dalle prime luci dell’alba, è in corso una imponente operazione della Polizia di Stato, emblematicamente denominata “Cuci e Scuci”, attraverso la quale sono in via di esecuzione numerose misure cautelari, emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di imprenditori e di Funzionari della Pubblica Amministrazione, indicati nei faldoni dell’inchiesta «rispettivamente nelle vesti di corruttori e corrotti e che, per le loro condotte illecite accertate, dovranno rispondere a vario titolo dei reati di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato». I provvedimenti sono gli esiti di un’articolata indagine, svolta dalla Sezione “Anticorruzione” della Squadra Mobile di Palermo, che ha «registrato uno stratificato sistema corruttivo, annidatosi nel settore degli appalti per opere pubbliche e che ha interessato un importante distretto ministeriale deputato a veicolare rilevanti fondi pubblici».

Le indagini partite dalla denuncia di un imprenditore edile per i lavori in una scuola elementare

L’input alle indagini lo ha fornito la coraggiosa denuncia di un imprenditore edile, imbattutosi in una richiesta di tangenti da parte di alcuni dei funzionari pubblici, in servizio presso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Palermo, oggi arrestati, nel corso della ristrutturazione edile di una scuola elementare nella provincia della città. 14 gli arresti eseguiti nel capoluogo siciliano dove sono stati fermati anche 4 funzionari del Provveditorato opere pubbliche e 8 imprenditori. Con questa operazione per la prima volta è scattata la legge “Spazzacorrotti”: si tratta di un provvedimento cautelare che prevede la misura del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per almeno un anno. Come scoperto dall’inchiesta coordinata dal Procuratore aggiunto Sergio Demontis, gli imprenditori pagavano tangenti che corrispondevano al 2-3% del valore del finanziamento. Attraverso spese fittizie l’imprenditore riusciva a recuperare quanto speso per la mazzetta.

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