L’Austria sotto choc: la campagna di veleni mina il governo. Lunedì si vota la sfiducia a Kurz

21 Mag 2019 15:37 - di Domenico Bruni

La mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni nei confronti del cancelliere austriaco Sebastian Kurz, leader del Partito popolare austriaco, sarà votata dal parlamento lunedì, dopo le elezioni europee. Lo ha deciso il presidente del Parlamento austriaco Wolfgang Sobotka. Oggi il cancelliere Kurz incontrerà il presidente della Repubblica Alexander Van der Bellen. Intanto si apprende che il Fpoe, il Partito della Libertà austriaco, smentisce di aver deciso di appoggiare un’eventuale mozione di sfiducia contro il premier Sebastian Kurz. “Non c’è ancora alcuna decisione”, ha dichiarato un portavoce del partito dopo le polemiche legate alle dichiarazioni di Herbert Fickl al quotidiano Oesterreich.

Comunque ieri il governo austriaco è collassato: tutti i ministri del partito sovranista Fpoe sono infatti usciti dal governo. Il cancelliere Kurz è pronto a sostituire i dimissionari con alcuni tecnici, ma il suo esecutivo rischia di non sopravvivere al voto di sfiducia che è stato chiesto dal partito di sinistra Jetz. Kurz ha annunciato ieri sera la destituzione del ministro dell’Interno Herbert Kickl per garantire una piena indagine sullo scandalo che ha travolto l’ex vice cancelliere Heinz Christian Strache, incastrato da un video in cui promette lucrosi contratti alla sedicente nipote di un oligarca russo. “Sono fermamente convinto che quello che serve ora sia una completa trasparenza e un chiarificazione totale e indipendente”, ha detto Kurz parlando alla stampa. Il cancelliere ha spiegato di non volere Kickl nel suo governo perché era responsabile delle Finanze dell’Fpoe nel 2017, quando fu girato il famoso video, la cui diffusione ha portato sabato alle dimissioni di Strache e alla successiva convocazione di elezioni anticipate, previste per settembre. Dopo la rottura con il Fpoe, Kurz non sembra avere i numeri per superare una mozione di sfiducia. “È una questione di buon senso che per noi sarà difficile dichiarare la nostra fiducia in chi ha appena detto di non aver fiducia in noi”, ha detto Kickl all’agenzia stampa austriaca Apa. Intanto l’opposizione socialdemocratica si è schierata per le dimissioni di Kurz, chiedendo che sia sostituito da un governo ad interim di esperti. Questa sarebbe “l’unica soluzione buona e sostenibile”, ha detto la leader del partito socialdemocratico Pamela Rendi-Wagner Lo scandalo del video ha travolto il governo di coalizione fra il partito di popolare Oevp di Kurz e il Fpoe, insediatosi a fine 2017 con un programma anti immigrati e di riduzione delle tasse. Dopo la pubblicazione del video venerdì sera, da parte di media tedeschi, Kurz ha imposto sabato le dimissioni di Strache, ottenendo poi dal presidente Alexander Van der Bellen la convocazione di elezioni anticipate. La crisi politica, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica austriaca, arriva a pochi giorni dalle elezioni europee. Secondo un sondaggio diffuso ieri, l’Oevp di Kurz è salito di 4 punti rispetto ad aprile, attestandosi al 38%, mentre l’Fpoe è sceso di 5 punti fino al 18%. I socialdemocratici all’opposizione sono saliti di 2 punti al 26%. Intanto rimane il mistero su chi abbia organizzato la trappola dell’incontro a Ibiza nel luglio 2017, tre mesi prima delle elezioni politiche, e sul perché il video girato di nascosto sia stato diffuso soltanto adesso. Intanto Heinz-Christian Strache giura che i responsabili del video che lo ha incastrato verranno identificati. “Troveremo chi si nasconde dietro il video registrato illegalmente e questa sporca campagna e proverò la mia innocenza”, ha scritto l’ex vicecancelliere e leader del Fpoe – che ha dato le dimissioni da entrambe le cariche – su Facebook alludendo alle immagini riprese a Ibiza nel 2017 e pubblicate venerdì.

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