La Meloni a Palermo “prevede” la crisi: “Questo governo è un errore, il 26 maggio andrà a casa” (video)

4 Mag 2019 19:51 - di Antonio Pannullo

Pienone per il comizio di Giorgia Meloni a Palermo, nonostante la pioggia battente. Governo, Sud, e immigrazione clandestina sono stati i temi principali sui quali ha insistito la leader di Fratelli d’Italia. “Andiamo in Europa per vincere qualche battaglia, come ad esempio la difesa cruciale del made in Italy. L’Unione europea – ha detto la Meloni – finora non ha fatto altro che mettere i bastoni tra le ruote alle nostre eccellenze, alla nostra economia, alla nostra amministrazione, facendo per esempio accordi bilaterali con Paesi che produconogli agrumi per danneggiare l’Italia. Ci vorrebbero costringere a peggiorar ela qualità dei nostri prodotti, come i latticini, per abbassare la nostra competitività, ma noi non ci stiamo”. Meloni ha accennato anche alla vicenda della Pernigotti, comprata dai turchi per fare una cioccolata più scadente, ma non si può fare, perché “se si vuole fare un cioccolato di qualità lo si deve fare in Italia con prodotti di alto livello”. “Per questo – ha proseguito – dobbiamo difendere il nostro marchio, il nostro brand, per difendere le famiglie, gli italiani, perché con i dati della natalità sembra che noi stiamo proprio scomparendo: ma noi non ci arrendiamo, vogliamo combattere questo trend mettendo le famiglie italiane in condizioni di mettere al mondo dei figli, forndendo loro risorse e supporto”. “Vi siete accorti – ha poi chiesto la Meloni – che la famiglia poi è diventata oggi il grande nemico della sinistra, come abbiamo visto in occasione del congresso di Verona sulla difesa della famiglia? E noi non ci stiamo a far venire gli immigrati a sostituirci per distruggere la nostra società, e ci batteremo in Europa per questo”.

Meloni: altro che far entrare clandestini, create lavoro

La presidente di Fratelli d’Italia ha poi portato un duro attacco al sindaco Leoluca Orlando, che si occupa di immigrati clandestini anziché di lavoro, di aprire i porti anziché di disoccupazione  e di crisi del Sud. “Perché questa cultura dell’immigrazione, cosa nasconde, dietro? Noi – ha ricordato Giorgia Meloni – abbiamo sempre combattuto la mafia italiana, e oggi combatteremo anche la mafia straniera, come quella nigeriana. La verità è che si fanno entrare centinaia di migliaia di immigrati clandestini per far fare affari alle cooperative rosse e per ricattare gli italiani dal punto di vista salariale, oltre che per annacquare la nostra identità culturale e nazionale. Famiglia, religione, genere, patria, tutte queste connotazioni per la sinistra e per la Ue vanno abolite, sono i grandi nemici di oggi. Lo scontro che abbiamo in atto è molto più profondo: le identità e le radici contro una massa indistinta di omologati al servizio di chi comanda”. E ha promesso: “Se Fratelli d’Italia va bene alle prossime elezioni europee, la prima cosa che cambiamo sarà il governo del cambiamento. Perché è stato un errore appaltare la politica economica ai 5Stelle, a un partito che non vuole sentire parlare di infrastrutture e di strutture, che servono invece per mettere la Sicilia e il Mezzogiorno in condizioni di competere ad armi pari con l’Europa, altro che reddito di cittadinanza, assistenzialismo allo stato puro preso anche da immigrati, rom e pregiudicati”. E ha aggiunto: “Il patrimonio siciliano immenso che esiste non serve a nulla se non ci si può arrivare: l’alta velocità va portata al Sud, e deve magari passare sul ponte di Messina. Quindi è quello delle infrastrutture il grande tema sul quale ci dovremo confrontare e impegnare”. Giorgia Meloni ha poi criticato dettagliatamente il reddito di cittadinanza, nel quale ha ammesso di non credere minimamente perché non è giusto. “Si deve garantire la dignità di un posto di lavoro, non l’assistenza o l’emigrazione”. Insomma, dice la leader di FdI, le risorse le devi mettere per creare lavoro al Sud e non per andare al Nord. “Ma tutte le nostre proposte per il lavoro sono state respinte da questo e dagli altri governi”.

Meloni: “Il fascismo? Se ne parla solo in campagna elettorale….”

Tornando al problema dell’esecutivo, la Meloni ha ricordato: “Non mi interessa fare la veggente, ma costruire un’alternativa a questo Governo. Ho sempre detto che Lega e M5s non avrebbero potuto governare insieme, ho detto che era un errore fare il Governo con i Cinque Stelle e ancora di più pensare che si potesse appaltare ai grillini la politica economica”. “Gli italiani sanno che se il prossimo 26 maggio sceglieranno FdI – ha aggiunto – sarà più facile mandare a casa l’attuale Governo e farne uno che possa essere d’accordo sulle questioni fondamentali e non stare a discutere su tutto. Ogni voto dato a noi è un voto per fare un governo senza i Cinque Stelle”. Infine, Giorgia Meloni ha ricordato brevemente il tema del giorno per la sinistra: “A me fa molto sorridere questa vicenda del fascismo perché il rischio di un suo ritorno puntualmente compare insieme alle campagne elettorali”. La leader di Fratelli ha aggiunto che “il fascismo in Italia entra in vigore insieme alla par condicio: quando inizia la campagna elettorale la sinistra parla solo del ritorno del fascismo e quando termina finisce anche il rischio”. “Se la sinistra pensa di prendere voti così ha un problema – ha concluso Meloni – , ma del resto capisco che hanno difficoltà a spiegare agli italiani perché dovrebbero votare per loro. Per questo parlano di cose distanti dalla storia di qualche decennio”. “La nostra è una crescita significativa, penso che saremo la vera sorpresa di queste Europee se gli italiani ci daranno una mano”. Così la presidente di FdI, che ai giornalisti che le chiedevano una previsione sulle percentuali del partito alle prossime Europee, ha replicato: “Sono troppo scaramantica per dare numeri. Chi mi conosce sa che non sono ottimista, eppure vedo un clima che non ho mai visto attorno a FdI”. “Credo che la nostra fermezza e la nostra coerenza – ha concluso – il fatto di non aver rincorso le sirene e le promesse impossibili delle frasi a effetto e delle cose facili, ma l’aver scelto la strada difficile di restare sempre se stessi stia pagando. La gente fa riferimento a noi come forza di governo credibile, seria e concreta che può dare quelle risposte che la politica urlata di questi ultimi anni non ha saputo dare”.

Infine, Giorgia Meloni ha annunciato: “Non penso che il centrodestra che noi vedremo nel futuro possa essere come quello che abbiamo conosciuto in passato. Lavoro per rifondare il centrodestra e organizzare un secondo grande movimento alleato ma distinto dalla Lega, che definisco sovranista e conservatore nel senso di difendere l’interesse nazionale italiano e i nostri valori tradizionali”. Così la leader di Fratelli d’Italia ha poi risposto ai cronisti che le chiedevano se ci fosse ancora spazio per un centrodestra che veda alleati Forza Italia, Fratelli d’Italia e la Lega.

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Pubblicato da Giorgia Meloni su Sabato 4 maggio 2019

Commenti

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  • Maurizio Turoli 5 Maggio 2019

    Condoivido l’ottimismo di Giorgia sulla caduta del governo.
    Putroppo non posso essree d’accordo sul suo esito.
    Le manovre in corso contro la Lega, le dichiarazioni di Giggino, il modus operandi della Trenta, la campagna pro migranti del Vaticano e la conduzione post elettorale del Presidente della Repubblica nella formazione del Governo, mi fanno deporre per un asse PD MS5 con un premier gradito alla Trilaterale ed a Bildelberg.
    Ad esempio Cottarelli pluriospitato dallo strapagato compagno Fazio.
    Ad maiora