Immediata la replica dei cinesi a Trump: aumentati i dazi sul “made in Usa”
La Cina ha annunciato le attese contromisure alla decisione americana di far salire i dazi sui prodotti cinesi importati nel Paese: Pechino – si è appreso oggi – intende aumentare i dazi su beni americani del valore di sessanta miliardi di dollari a partire dal prossimo primo giugno. La decisione di Pechino è arrivata solo poco dopo un tweet di Donald Trump, nel quale avvertiva direttamente Xi Jinping che la Cina sarà “colpita in modo molto duro” se non sarà raggiunto un accordo commerciale con gli Stati Uniti. “Io dico in modo aperto al presidente cinese ed a tutti i miei molti amici in Cina che il suo Paese sarà colpito in modo molto duro se non farete un accordo, perché le società saranno costrette a lasciare la Cina per altri Paesi”, ha scritto Trump, aggiungendo che i nuovi dazi renderebbero “troppo caro comprare in Cina”. “Avevate un grande accordo, quasi completato, ed avete fatto marcia indietro”, ha detto ancora, tornando ad accusare Pechino di aver mandato all’aria negoziati quasi conclusi. Secondo quanto annunciato dalla commissione di Stato sulle tariffe doganali cinese, a partire dal primo giugno saranno innalzate dal 5 al 25% le tariffe su alcune importazioni di circa cinquemila prodotti americani. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, ha detto che la Cina “non cederà mai alle pressioni esterne”.
Trump non si pente: abbiamo fatto bene
Sulla questione dei negoziati commerciali con la Cina gli Stati Uniti “hanno esattamente la posizione che dovevamo avere”. Donald Trump torna a difendere su Twitter la sua decisione di imporre nuovi dazi sui prodotti importanti dalla Cina e sottolinea: “ricordatevi, sono stati loro a rompere l’accordo con noi ed a cercare di rinegoziarlo”. Il presidente torna poi a difendere la sua interpretazione dell’imposizione dei dazi come un peso che ricadrà sui cinesi e non sui rivenditori ed consumatori Usa: “Noi avremo decine di miliardi di dazi dalla Cina, i rivenditori potranno produrre i prodotti negli Usa (ideale) o acquistarli da Paesi che non hanno i dazi”. Inoltre, la ricetta di Trump prevede che, per andare in aiuto degli agricoltori Usa che stanno perdendo le esportazioni, che “noi spenderemo i soldi (la stessa quantità o di più) che la Cina non può spendere con i nostri grandi agricoltori patrioti, che è una piccola percentuale del totale incassato con i dazi, e distribuiremo il cibo alle popolazioni che muoiono di fame in tutto il mondo”. Trump ha ribadito la sua lettura della nuova fase offensiva della guerra commerciale con Pechino dopo che il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, in un’intervista ieri ha ammesso che l’amministrazione si aspetta una rappresaglia dei cinesi al nuovo aumento dei dazi Usa, che infatti oggi c’è stata. Ed ha contraddetto Trump, convenendo che le tariffe vengono pagate dagli importatori Usa e non dai cinesi.