Evita il carcere per anni perché incinta. Fino a ieri: la nomade “Madame furto” va in galera
Questa volta “Madame furto” in galera ci va: la pena per lei è diventata esecutiva e nessuna gravidanza, nessun attenuante, nessun escamotage potrà salvarla. E nel frattempo, tutto porta a tornare a parlare di lei, l’ormai tristemente nota cittadina bosniaca di 32 anni che deve la sua fama agli innumerevoli precedenti e arresti collezionati nell’arco di una lunga carriera da borseggiatrice. Nel frattempo, infatti, la pena è divenuta esecutiva e, ieri, i carabinieri della stazione Roma Quirinale l’hanno notata aggirarsi tra i passeggeri in transito nella stazione Termini in atteggiamento sospetto: quella la zona delle sue scorribande più frequenti e riuscite, ospiti stranieri, visitatori occasionali, il suo target preferito.
“Madame furto” va in galera: deve scontare 25 anni e 7 mesi di carcere
Il suo aggirarsi in zona con fare circospetto ha insospettito i militari che l’hanno bloccata e portata in caserma, dove le hanno notificato il provvedimento che l’ha spedita nel carcere Rebibbia. “Madame furto” deve scontare, complessivamente, 25 anni, 7 mesi e 7 giorni di carcere. La donna fu arrestata anche nel marzo scorso ma le relative pene non vennero mai scontate per le molteplici gravidanze e per i numerosi figli piccoli che la donna doveva accudire. Anche a marzo la nomade fu trovata in avanzato stato di gravidanza, motivo per cui l’esecuzione fu differita alla data del parto.