Europee, Regno Unito e Olanda oggi al voto: sovranisti favoriti ovunque. Trema la Ue
Regno Unito e Olanda sono i primi Paesi dell’Unione europea ad andare al voto per il rinnovo dell’Europarlamento. In Gran Bretagna, stando ai sondaggi, il vincitore annunciato con il 30-40% dei consensi è il neonato Brexit Party di Nigel Farage, già vincitore delle elezioni europee del 2014, quando era alla guida dell’Ukip. Altro partito, all’opposto dello spettro politico, che dovrebbe ottenere un buon risultato sono i Liberal democratici di Vince Cable, oppositori della Brexit e a favore di un secondo referendum. In Olanda, dalle urne dovrebbero uscire vincitori la destra populista del Forum per la Democrazia (FvD) e i liberal conservatori del Vvd del premier Mark Rutte. I risultati saranno resi noti domenica sera, quando si saranno concluse le operazioni di voto in tutta l’Unione. Da stamani di buon’ora gli elettori britannici ed olandesi si recano ai seggi per eleggere i rispettivi europarlamentari, 73 nel primo caso e 26 nel secondo. I seggi sono aperti dalle 5.30 di stamani in Olanda e dalle 6 (ora locale) in Gran Bretagna. Il Regno Unito va alle urne per eleggere i propri eurodeputati malgrado abbia votato, nel giugno 2016, per la Brexit: in teoria avrebbero dovuto uscire dall’Ue il 29 marzo scorso, poi il 12 aprile. Ora la prossima scadenza è per il 31 ottobre. Domani voteranno irlandesi e cechi; sabato ancora i cechi, i lettoni, i maltesi e gli slovacchi. Domenica tutti gli altri, inclusa l’Italia, che sarà l’ultima a chiudere le urne, alle 23. In tutto verranno eletti 751 europarlamentari per la nona legislatura 2019-2024. Gli aventi diritto al voto sono circa 426 milioni.
Faccia tosta: la Ue denuncia un “clima di odio”
L’Unione europea denuncia un presunto clima di odio: anche se “non intendo condividere pubblicamente il lavoro che il nostro team dedicato è sempre impegnato a sviluppare, sì, c’è un’ondata di disinformazione tossica, di informazione non corretta e di narrativa dell’odio che prende di mira l’Europa”, ora che sono iniziate le elezioni europee. Lo dice il portavoce capo della Commissione Europea, tale Margaritis Schinas, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. L’intensità del flusso di disinformazione, secondo Schinas, è “maggiore del solito. Anche se non ci illudiamo che questo problema possa essere risolto da Bruxelles – continua Schinas – vi assicuro che stiamo facendo tutto il possibile, al meglio delle nostre possibilità. Spesso ci troviamo soli” ad affrontare questo problema. “Servirebbe un’alleanza più ampia, con le piattaforme, che si stanno già impegnando, i governi, la società civile, i sindacati, i giornalisti, non solo noi”, conclude. E in effetti la stmpa europea da mesi sta facendo campagna elettorale per Bruxelles e gli europeisti.