Europee: niente sala stampa per Forza Italia. Lega al completo a via Bellerio

26 Mag 2019 22:46 - di Carlo Marini

Come tradizione, Silvio Berlusconi trascorrerà la notte elettorale ad Arcore trasformata per l’occasione in quartier generale. Il Cav non farà commenti a caldo, dichiarerà solo quando l’esito finale sarà chiaro. Ad attendere con lui i risultati delle Europee, il team che ha curato fino ad ora la ‘comunicazione del presidente’ per la campagna di Bruxelles, formato dai più stretti collaboratori dell’ex premier.

A Villa San Martino, a presidiare Milano ci sono la senatrice Licia Ronzulli e il portavoce dei gruppi parlamentari Giorgio Mulè, mentre a Roma, nella sede nazionale di Piazza San Lorenzo in Lucina, ci saranno il numero due del partito, Antonio Tajani, e Sestino Giacomoni. Non è prevista alcuna ‘sala stampa elettorale’ per Forza Italia: gli speaker forzisti, chiamati a dare alla stampa la linea del partito, ancora non sono stati scelti: quando sarà il momento scenderanno nella Sala della Lupa allestita a Montecitorio per rilasciare commenti a tv e cronisti in occasione delle europee.

Nel quartier generale della Lega grande fermento

Attesa invece nella sede della Lega, in via Bellerio a Milano, quando manca meno di un’ora alla chiusura dei seggi con cui verranno eletti i 76 deputati del Parlamento che andranno a Bruxelles (gli ultimi tre eletti entreranno in carica dopo la Brexit). Nella sede del Carroccio è stato allestito un tendone in cui si sono già posizionati decine i giornalisti – 250 quelli accreditati, tra loro diversi cronisti europei e una tv giapponese – in attesa dei big del partito che rilasceranno commenti solo dopo i primi risultati reali.

Salvini è il capolista della Lega ovunque

C’è fermento tra la stampa, così come nello staff della Lega che alterna prudenza e ottimismo. Il leader della Lega Matteo Salvini, che è atteso in via Bellerio, ha votato nel primo pomeriggio nel seggio di via Martinetti e anche nelle ultime ore ha invitato a un voto per cambiare l’Europa. “Tutto quello che c’è sopra il 17% (ultimo risultato alle politiche del 2018, ndr) per noi è una vittoria”, ha dichiarato più volte il vicepremier e ministro dell’Interno, ma l’obiettivo vero – la Lega segnò il 6,2% alle europee del 2014 – è arrivare a quota 30%. Capolista ovunque Salvini punta al record di quattro milioni di preferenze.

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