Europee, i cinque scenari ipotizzati da Vespa dopo il voto. Conte rischia grosso

26 Mag 2019 12:21 - di Aldo Garcon
Vespa

Il giorno delle elezioni è arrivato. Bruno Vespa in un editoriale apparso sul Mattino, partendo dal rapporto deteriorato tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ritiene che, tra certi e probabili, ci si dovrà confrontare con cinque possibili scenari derivanti dal risultato dalle europee. «Salvini e Di Maio dicono all’unisono che il governo durerà altri quattro anni. Nessuno ci crede – scrive Vespa – a cominciare da loro perché le differenze tra Lega e Cinque Stelle si sono ingigantite giorno per giorno e soprattutto perché è caduto in modo irreparabile il rapporto di fiducia tra i due leader sul quale si è retto finora il governo. Il futuro del gabinetto Conte dipende dall’ampiezza della forbice tra i due partiti. È vero, come dice Di Maio, che il suo gruppo parlamentare è molto più ampio di quello leghista, ma se Salvini fosse sopra nei voti di almeno sei punti sarebbe impossibile non ridiscutere i rapporti di forza in modo consistente. Non tanto nella distribuzione delle poltrone quanto nell’attuazione del programma, dal Tav alle Autonomie, dallo sblocco effettivo delle grandi opere pubbliche alla riforma della giustizia. Temi sui quali il Nord rumoreggia da tempo».

Gli altri scenari

Secondo scenario: il M5S parrebbe lontano dal 32% delle ultime politiche. Vespa sottolinea che il Pd difficilmente otterrà un sorpasso devastante sui grillini, ma potrebbe rappresentare un’alternativa alla Lega per il futuro dei grillini.

Il terzo scenario da valutare, invece, è rappresentato dal capire quanto varranno Forza Italia e Fratelli d’Italia. Dai numeri, secondo Vespa, si capiranno molte cose, in attesa che Salvini e la Meloni confermino o meno l’intenzione di fare a meno di Berlusconi. Scrive Vespa: «Salvini vorrebbe andare soltanto con la Meloni. La Meloni vorrebbe la stessa cosa, ma negli ultimi giorni ha fatto capire che se fosse necessario potrebbe ripensare al Cavaliere. Ancora una volta contano i numeri e il successo della Lega in quelli che saranno singoli collegi maggioritari delle elezioni politiche».

Il quarto scenario è rappresentato dalle elezioni amministrative: qualora la Lega dovesse vincere in Piemonte avrebbe in mano praticamente tutto il nord ed il centrodestra potrebbe vincere anche in comuni importanti come Bari e Firenze, qualora i sindaci uscenti non dovessero farcela al primo turno. Scrive Vespa: «Sono elezioni fondamentali per capire se è ancora inarrestabile l’ondata di centrodestra che dopo il 4 marzo dell’anno scorso ha conquistato sei regioni. Se il Piemonte passasse al centrodestra, per la prima volta si colorerebbe di verdeazzurro l’intero Nord fino ai confini con l’Emilia Romagna, il vero obiettivo della Lega in autunno. Se vuole mantenere comuni importanti come Firenze e Bari, dove gli uscenti partono favoriti, i sindaci di centrosinistra debbono vincere al primo turno, rischiando molto al ballottaggio. Un eccessivo indebolimento del centrosinistra e dei Cinque Stelle peserebbe anche a livello nazionale».

Infine, Vespa, come quinto scenario, manifesta preoccupazione per l’appartenenza a gruppi minoritari di Lega e M5S a Bruxelles, sollevando l’interrogativo se riusciranno a farsi valere in una futura coalizione.

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