Donzelli (FdI): ora basta, il Pd dovrà rendere conto dello spreco di soldi pubblici in Toscana

1 Mag 2019 17:45 - di Redazione

“30 milioni totali di soldi pubblici buttati, per decine di migliaia di metri quadri desolatamente vuoti che non valgono neanche i 5,7 milioni pagati nel recente acquisto di Sviluppo Toscana. Dal fallimento del Creaf la Regione Toscana deve avere 10 milioni di euro e i geni del Pd sono pronti a spenderne finoad altri 8, fra acquisto e adeguamento locali, per recuperane 5. Se lavorassero così per una azienda privata sarebbero presi a calci nel sedere. Ho presentato un’interrogazione alla Camera per chiedere contodi questo spreco imbarazzante, l’emblema del fallimento politico della banda della sinistra pratese e toscana”. Lo ha detto il deputato Giovanni Donzelli nel corso di un sopralluogo di Fratelli d’Italia all’immobile ex sede dell’ex Creaf, al quale hanno partecipato anche il capogruppo in Consiglio regionale Paolo Marcheschi e la capolista per il Consiglio comunale di Prato Chiara La Porta. “La gestione del Creaf da parte delle amministrazioni della sinistra è stata e continua ad essere indecente – ha sottolineato Chiara La Porta -. Biffoni e gli amministratori coinvolti, dopo questo scandalo, dovrebbero chiedere scusa, ripagare di tasca propria gli sprechi effettuati e sparire dalla politica. Invece si ripresentano a tutte le elezioni come se niente fosse: ci penseremo noi a mandarli a casa con il voto dei cittadini che sono esausti della loro incapacità”.

”Il fallimento del Creaf ha dell’inverosimile – ha commentato Paolo Marcheschi – ma resta un dato di fatto: il siparietto tra Regione Toscana, Comune e Provincia di Prato è costato ai cittadini una valanga di euro senza che i pratesi abbiano mai visto il centro di ricerca promesso in questi anni da tutti gli amministratori di centro sinistra”. “In qualità di consigliere regionale, mi impegnerò affinché la Regione faccia chiarezza perché i soldi pubblici non possono essere investiti con questa disinvoltura in operazioni immobiliari dubbie e poco opportune, visti gli esiti. L’intervento della giunta regionale con l’acquisto dell’immobile da parte di Sviluppo Toscana, sul quale presenterò un esposto alla Corte dei conti, ha il sapore di una manovra elettorale di salvataggio per il sindaco Biffoni – conclude Marcheschi – che dovrà certamente rendere conto del suo fallimento ai pratesi”.

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