Casal Bruciato, i rom si barricano in casa e urlano dalle finestre: «È nostra». Monta la rabbia (Video)
La furia del manifestanti, la rabbia dei residenti, l’indignazione dei romani tutti e, soprattutto, il caso scatenatosi a Casal Bruciato non intimoriscono minimamente la famiglia Omerovic, intestataria dell’assegnazione di un appartamento nella capitale. Un privilegio che ora i rom “accasati” provano a difendere con le unghie e con i denti: «È casa nostra», «non sono un ladro», urlano dalle finestre e da dietro i vetri. Poi seguono gli insulti rivolti a tutti coloro i quali hanno protestato in piazza…
Casal Bruciato, la famiglia rom barricata in casa urla dal balcone: «È nostra»
Un ingresso contestato, il loro, in quell’appartamento divenuto simbolo della discordia: tra la sindaca Raggi e i romani, e tra la prima cittadina pentastellata e il suo vicepremier di riferimento, Luigi Di Maio. E la rabbia dei residenti, le proteste della piazza, le polemiche della politica, continuano a montare a ogni mezza frase tra le parti, detta e riportata; ad ogni accusa rilanciata e argomentata. La famiglia rom degli Omerovic, intanto barricata in casa, sulle prime si arrocca sul piedistallo del vittimismo – siamo stati minacciati, abbiamo paura, dateci un altro appartamento – ripetono a favore di stampa; dall’altra, dall’alto di quell’Aventino contestato, rivendicano a muso duro il privilegio accampato e soddisfatto dal Campidoglio: «È casa nostra». E rilanciando contro chi ha protestato in qualità di vicini di casa costretti a una convivenza non desiderata, gli Omerovic replicano ( e riferisce Il Giornale sul suo sito): «Nei prossimi giorni faremo anche una bella festa insieme a tutti i nostri amici».
Il Campidoglio non indietreggia: e monta la tensione, già alle stelle…
La tensione, insomma, non accenna ad attenuarsi, anzi: nuove nubi si addensano su quel palazzo in via Satta nel quartiere di Casal Bruciato dove, una volta confermata dal Comune l’assegnazione dell’alloggio popolare alla famiglia rom degli Omerovic, la gente – sostenuta da CasaPound – è scesa in massa in piazza. Nel frattempo, però, il Campidoglio non retrocede dalla decisione contestata e la ribadisce nel blitz di ieri improvvisato dalla sindaca andata in visita agli Omerovic, beccandosi fischi, insulti e accese proteste di inquilini, residenti, attivisti e militanti di Casapound, oltre che sfidando l’ira di Di Maio che, alterato, ha tuonato anche lui contro la collega grillina. E di certo tutto questo contribuisce a far aumentare la tensione. E non poco…