2 giugno, la protesta dei Generali contro il M5S al governo: «Disertiamo la parata»

31 Mag 2019 16:49 - di Sveva Ferri

Non è chiaro se sia un’azione coordinata. Certo è che nel giro di poche ore diversi Generali hanno dato l’annuncio che non parteciperanno alla parata del 2 giugno, in segno di protesta contro il governo, e non solo per il modo in cui tratta le forze armate e i temi della Difesa. Un forfait chiaramente indirizzato al M5S, che è già arrivato da tre nomi pesantissimi degli apparati militari italiani: il generale Vincenzo Camporini, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica e della Difesa; il generale Mario Arpino, già capo di Stato della Difesa; il Generale Dino Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica.

Camporini contro il «vuoto pacifismo»

«Comunico a tutti gli amici – ha scritto il generale Camporini – che quest’anno ho deciso di non accettare l’invito ad assistere alle celebrazioni del 2 giugno in via dei Fori imperiali: troppe le disattenzioni del governo nei confronti dei temi della Difesa, spesso snaturata con una ipocrita enfasi sul “dual use”, a partire dalla perdurante mancata presentazione del “decreto missioni”, dalla sostanziale paralisi delle attività amministrative per l’ammodernamento dei mezzi, da dichiarazioni di vuoto pacifismo del Presidente del Consiglio e potrei continuare». «Sono assolutamente certo che nessuno sarà sconvolto dalla mia assenza, ma personalmente – ha proseguito – non me la sento di avallare ipocritamente con la mia presenza una gestione che sta minando un’istituzione di cui il Paese deve essere orgoglioso».

Arpino contro i tagli alle pensioni

«Alla parata non ci sarò, attendo un clima più sereno. Non è tollerabile la gogna mediatica a cui sono stati sottoposti i pensionati. Non ne faccio una questione personale: trovo inaccettabile sentire parlare di pensioni d’oro, quasi incitando all’odio di classe», ha detto il generale Mario Arpino, già Capo di Stato della Difesa, motivando la sua decisione di non partecipare alle celebrazioni del 2 giugno a Roma. «Sarebbe ipocrita da parte mia stringere le mani di chi ha tagliato le pensioni. Non è una colpa, ma un merito – ha proseguito – avere una pensione più alta per chi ha lavorato tutta la vita. Io ho cumulativamente 55 anni di servizio. Non mi sembra che l’atteggiamento di alcuni ministri sia giusto. Penso che l’indecisione di questo governo su tantissimi temi sia molto grave. Le questioni militari, penso ad esempio agli F-35, sono passate completamente in secondo piano», ha concluso Arpino.

Tricarico: «Indeboliscono le nostre forze armate»

«Non parteciperò perché sarebbe ipocrita applaudire i nostri soldati in compagnia di soggetti che stanno contribuendo a un progressivo e, per certi versi, irreversibile indebolimento delle Forze Armate», ha detto il generale Dino Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell’Aeronautica. «Una componente della maggioranza giallo-verde sta portando avanti un atteggiamento ostile nei confronti di una delle poche Istituzioni che funzionano bene in Italia: le Forze Armate», ha sottolineato il generale, aggiungendo che «per di più, noi generali in pensione veniamo trattati dei malfattori per via della polemica sulle così dette pensioni d’oro. Addirittura Luigi Di Maio pronunciò la frase “si debbono vergognare”». «Non capisco di cosa dovrei vergognarmi. Ho servito lealmente il mio Paese per 40 anni, rischiando la vita su un aeroplano», ha concluso Tricarico.

Un sentimento diffuso

La protesta contro l’anti-militarismo al governo sollevata dai generali in pensione, forse gli unici che sono nelle condizioni di parlare così apertamente, non è isolata e, anzi, dà voce a un sentimento diffuso. A dimostrarlo ci sono diversi indicatori, dalle polemiche politiche che hanno investito il ministro Trenta e che sono arrivate al culmine delle dimissioni del sottosegretario Angelo Tofalo, ai segnali di malcontento che si stanno moltiplicando da parte delle gerarchie militari, fino alle numerose critiche che si registrano anche da parte di cittadini più o meno addentro alle cose militari. E un indicatore è, infine, anche lo stesso post Facebook di Camporini, che in poche ore ha collezionato oltre 300 like, circa 50 condivisioni e oltre 80 commenti, pressoché esclusivamente di complimenti e solidarietà.

Commenti

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  • Ermanno Giraldi 1 Giugno 2019

    Gentile Signora Ministra Trenta,

    apprezzo il suo attivismo ricorrendo il mondo in ogni parte, per vistare basi e postazioni dove i nostri militari prestano onorevole servizio , anche a rischio della loro pelle.
    Però ascolti un mio consiglio; si dia una calmata , non ridicolizzi se stessa e quegli imbecilli di militari che si prestano a che l’ambiente militare diventi uno show televisivo alla d’Urso, molto, da tanti giudicato spettacolo detestabile. Nei suoi atteggiamenti rilevo molta ipocrisia ; quando visita una caserma, una base o una nave si ricordi di essere in mezzo a gente seria, almeno lo spero, e non tra bambini in un giardino d’infanzia.Le ricordo che il suo partito M5S è un appendice del vecchio PCI, quindi comunista ; partito da sempre antimilitarista e che le Forze Armate sono da questi sempre state dileggiate. Rientri nei ranghi ed avrà maggiori riconoscimenti: Chi le scrive ha 82 anni sono un pensionato della Marina Militare che da Capo di 1^classe, dopo 25 anni di servizio di cui 15 d’imbarco su navi operative ha dato le dimissioni per motivi di salute, sono infatti invalido per servizio. Legga il mio commento e ne faccia tesoro. Cordialità ed auguri a che il defilamento del 2 giugno sia una parata militare e solo militare .

  • Alessandro Pompeo 1 Giugno 2019

    Cari miei Superiori, di Beata gioventù, un caro saluto!

  • 31 Maggio 2019

    Finalmente cé, e ci mette la faccia,chi si ribella a questo governo e a tutti coloro che negli ultimi anni hanno declassato e svilito le Forze Armate.