Un thriller junghiano nel mondo onirico di Fellini: romanzo di Carlo Cozzi

20 Apr 2019 14:08 - di Redazione

Il thriller di scuola italiana cambia di volto e si bagna nel mare magnum della cultura psicanalitica e del cinema? Questo interrogativo risulta assai pertinente a proposito del romanzo poliziesco “Il collezionista di sogni” che arriverà nei prossimi giorni in libreria. Questo giallo si annuncia come una svolta nel panorama del thriller “all’italiana”. Il leit motiv intorno al quale si snoda il plot narrativo di questo saggio-romanzo è infatti rappresentato dal “mondo onirico” di Federico Fellini, quel sottotesto stregonesco di cui è imbevuta ogni pagina del cinema del grande regista riminese. E che si materializza in particolare nelle suggestione del celebre caleidoscopio di disegni in cui Fellini volle fissare l’immagine e la radioscopia di due decenni di “sogni sognati”. Autore di questo romanzo-saggio è un giornalista, Carlo Cozzi, già critico cinematografico, già capo della terza pagina del nostro giornale, consulente culturale del Centro Sperimentale di Cinematografia e commissario della Commissione Cinema del Ministero dei Beni Culturali. E’ presidente del Cenacolo degli intellettuali irregolari.

Atmosfere felliniane

Questa la trama: un celebra attore, mattatore delle scene di prosa, viene rinvenuto brutalmente trucidato nel suo camerino del teatro Eliseo di Roma. L’indagine, irta di abbagli e depistaggi, è condotta dal commissario Collepriora, un detective dal passato travagliato e deludente, L’inchiesta procede a fatica, fra colpi di scena e agnizioni sorprendenti e molto “felliniane”, in un metaforico gioco di specchi con le fantasmagorie oniriche di Federico Fellini.

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