Truffati dalle banche, Tria resta sotto attacco e dice: «Pagheremo tutti, ma…»

5 Apr 2019 11:03 - di Federica Argento

Il ministro dell’Economia Tria prova a rimediare, dopo una seduta burrascosa del Consiglio dei ministri di giovedì sera, dove sono scoccate scintille con Luigi Di Maio sul decreto crescita e sul rimborso ai truffati delle banche. Il Consiglio dei ministri si è concluso con un nulla di fatto, tecnicamente: il decreto crescita è stato approvato con la formula ondivaga “salvo intese” e per i truffati è stato tutto rinviato. Il Consiglio dei ministri  ha partorito un topolino.

Tria: «Pagheremo tutti ma seguedo le regole»

Stamane cambia la scena: Tria a margine dell’Eurogruppo a Bucarest, nel Palazzo del Parlamento, rassicura e prova a tendere una mano a Lega e M5S: le norme sui rimborsi ai risparmiatori che hanno perso soldi in conseguenza delle crisi bancarie degli ultimi anni saranno presentate «lunedì» prossimo e saranno scritte in modo da poter «pagare tutti», ma seguendo «le regole».

Tria e i truffati: «Sabato e domenica saremo qui»

Tria fa sapere che «presenteremo le norme che abbiamo scritto lunedì: sabato e domenica stiamo qui». Quanto ai rimborsi, «vogliamo pagare tutti, quindi bisogna fare in modo che possano essere pagati nel più breve tempo possibile» rimarca. E tenta di nascondere  i contrasti con Luigi Di Maio raccontati dalla stampa nei giorni scorsi: «Abbiamo detto semplicemente che vogliamo condividere il modo migliore per pagarli il prima possibile» sottolinea Tria.

Tria: «Stimo cercando la via migliore»

Aggiunge il ministro: «Sarà fatto tutto quanto in regola, saranno pagati tutti, il prima possibile. Prima si chiude questa norma e prima verranno pagati». Nel governo, aggiunge, «non ci sono posizioni differenti, stiamo cercando la norma più adatta per pagare tutti. Ovviamente bisogna pagarli secondo le regole, perché altrimenti non si possono pagare. Tutto lì». Poi, alla domanda cruciale se si senta sotto attacco da parte di un settore della maggioranza dopo gli attacchi dei giorni scorsi, risponde gelido: «Non mi sento niente, andiamo avanti tranquillamente» .

Tria e Conte: il retroscena

Un “tranquillamente” per niente verosimile, vsto che in CdM sono volate parole grosse tra Di Maio e il ministro. A un certo punto, scrive in un retroscena il Corriere della Sera, «Conte ha calato l’asso: “Dobbiamo tutti essere consapevoli di quanto vale questo provvedimento in termini elettorali, la fretta è più che giustificata”, avrebbe detto a Tria. Argomentazione che però, ovviamente, non ha scalfito il tecnico Tria, secondo cui l’unico modo per sbloccare tutto è la creazione di una norma ad hoc che metta nero su bianco paletti e responsabilità». Il clima rimane gelido a Palazzo Chigi, con un confronto fra Conte e Tria che il Corsera descrive come «pacato, ma anche molto ingessato, quasi professorale». Non è un buon segno.

 

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