Tria: «Escludo l’ipotesi di una manovra correttiva, sarebbe inimmaginabile»
Una «manovra correttiva è esclusa, come ho sempre detto. Fa parte della logica dell’economia: con un rallentamento così forte in Italia, Germania ed Europa, nessuno può immaginare una manovra correttiva». Lo afferma il ministro dell’Economia Giovanni Tria, a margine dell’Ecofin informale a Bucarest. «La manovra correttiva che abbiamo fatto è quella delle misure per la crescita, per quel poco che si può correggere».
Tria cerca di convincere la Ue,
Di Maio cerca di convincere Tria
Sulla stesura del Def, il Documento di programmazione economico-finanziaria che anticipa a grandi linee i contenuti della prossima legge di Stabilità, il vicepremier Luigi Di Maio non sembra avere dubbi: «Non ci sono difficoltà», dice. Una rassicurazione – la sua – che però somiglia ad un esorcismo. Le polemiche che hanno bersagliato e che ancora stanno bersagliando il ministro Tria hanno lasciato il segno: prima le difficoltà sul “decreto crescita“, licenziato dal Consiglio dei ministri con la formula “salvo intese”, poi i contrasti (ancora in atto) sul decreto che rimborsa i truffati dalle banche hanno logorato i rapporti all’interno della maggioranza, complice anche il clima pre-elettorale. Lo stesso che ha consigliato a tutti di fermarsi prima del precipizio. Ma Tria resta un sorvegliato speciale. E non è passato inosservato il suo rientro anticipato da Bucarest, dove impegnato per la riunione dell’Ecofin, l’organismo che riunisce tutti i ministri dell’Economia dell’area euro. Per qualcuno è l’ennesimo segnale di difficoltà a coniugare gli impegni europei con le pretese di Salvini e Di Maio. Ma è proprio quest’ultimo a gettare acqua sul fuoco: «Non credo proprio», ha risposto a chi gli chiedeva se fossero state le difficoltà sul Def a far rientrare anticipatamente Tria, dalla riunione dell’Ecofin. «Anche perché – ha aggiunto – in queste ore sappiamo benissimo che non ci sono vertici o incontro sul Def». Dal canto suo, nel suo colloquio odierno con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, ha ribadito la volontà dell’Italia di rispettare le regole di bilancio Ue.