Sondaggio europee, Lega e FdI in continua ascesa. Frana M5S: 1 su 2 non li rivoterebbe. Sprofondo rosso Pd
L’auspicio di un’alleanza governativa con la Lega finalizzata a scalzare definitivamente i grillini, rilanciato da Giorgia Meloni dalla platea della conferenza programmatica di Fratelli d’Italia a Torino, sembra trovare conforto nei numeri del sondaggio Ipsos di Nando Pagnoncelli realizzato per il Corriere della sera che, con la veridicità della matematica percentuale, asserisce una costante e promettente crescita della Lega che sfiora il 37% in primisi, e di FdI che, ad ogni nuova consultazione, e quando siamo ormai a un mese dalle elezioni europee, dimostra di aumentare il consenso popolare e di attestarsi sempre più considerevolmente nella fiducia degli italiani. Italiani che, profondamente delusi dalle promesse di innovativi risvolti sbandierate dai pentastellati, e sempre più scettici riguardo un centrosinistra capitanato da un Pd affetto dal virus endemico della crisi, sembrano sempre più orientati verso un governo di centrodestra. Che, visto dalla prospettiva opposta, significa che un elettore su due che ha votato per i 5 stelle non lo rifarebbe.
Sondaggio Europee, Lega e FdI continuano a crescere. Calano M5s e Pd
Gli orientamenti di voto enucleati dal sondaggio vanno via via a consolidare le proiezioni numeriche delle rilevazioni delle scorse settimane e dunque, ancora oggi troviamo le Lega che conferma il suo primato aumentando i consensi rispetto a due settimane fa e arrivando a sfiorare il 37%, seguito a debita distanza dal M5S che, pur restando al secondo posto con il 22,3% dimostra di non riuscire a frenare una inesorabile flessione negativa che anche questa settimana registra un -1% di calo; segue in terza posizione il Pd, con un 18,7% e dunque indebolito di un ulteriore -0,3% rispetto le più recenti indagini statistiche. E se Forza Italia cala di -1,2% attestandosi su un 8,7%, Fratelli d’Italia, come anticipato, continua a crescere con il 4,6% e dunque forte di un +0,6%: laddove il segno + promettente progressivi ritocchi per eccesso nelle prossime stime elettorali. Per il resto, come riporta lo stesso Corriere della sera, «le altre forze politiche appaiono lontane dalla soglia di sbarramento del 4%, con l’eccezione di +Europa insieme a Italia in comune che raggiungono il 3%».
Le incognite sul voto: il tasso di partecipazione al voto e l’ultima settimana di campagna elettorale
E forse poco conta che il sondaggio sia stato realizzato prima che scoppiasse il caso Siri: quel che la tendenza degli elettori dimostra è che, come riferisce lo stesso quotidiano di via Solferino, «il partito di Salvini ha il vento in poppa» e «può contare su un’elevata fedeltà di voto»; e che, se da un lato il M5S paga in termini di consensi i continui litigi con l’alleato di governo leghista e le tensioni alimentate dalle polemiche, (sopratutto quelle con la sindaca Raggi), dall’altro il Pd non riesce a risollevarsi neppure grazie al nuovo segretario che, appena insediato, ha dovuto fare i conto con lo scandalo del Pd in Umbria che ha rallentato l’auspicato processo di rigenerazione dem, andato a sbattere contro le dimissioni della governatrice Marini e il guazzabuglio di dubbi e recriminazioni girate intorno al caso… Un quadro delineato abbastanza chiaramente, quello che si prospetta per le prossime elezioni europee, su cui gravano solo due varianti al momento delle vere e proprie incognite: il tasso di partecipazione al voto e l’ultima settimana della campagna elettorale.