Roma cafonal in lutto: è morto Massimo Marino (video)
La morte di Massimo Marino, al di fuori di quel grande paese di provincia chiamato Roma, è passata pressoché inosservata. È invece uno dei temi che tiene banco, in queste ore, nei bar della Capitale e sulle bacheche Fb di tanti romani.
Massimo Marino, morto a 59 anni dopo una lunga malattia, era uno dei volti più curiosi e peculiari della Roma cafonal. È stato un volto decisamente trash. Forse felliniano, forse pasoliniano. Certamente cinematografico. Non a caso il grande schermo, anche attraverso Carlo Verdone, gli aveva pure riservato qualche cameo.
Per i romani insonni Marino, con la sua trasmissione ViviRoma, era diventato un personaggio conosciuto. Andava in onda in orari improbabil, spesso su canali tv altrettanto improbabili. Il suo mondo era quello della notte più borderline. Il suo piatto forte erano i locali di spogliarelliste, dove intervistava stralunato, la professionista di turno. Altrettanto cult erano le sue interviste al proprietario del locale che promuoveva. Esilaranti i suoi siparietti con “Pino, il caciottaro”, uno dei suoi tradizionali intervistati. Conversazioni infarcite di “Bella fratè”, “Porrcino” “A Frappè” e ammiccamenti che Marino usava a dosi massicce, per irrorare il suo lessico stradarolo.
Marino, originario del Tufello, era un coatto unico nel suo genere. Perché, anche all’occhio più distratto non sfuggiva la sua profonda umanità. Umanità che traspariva anche nelle esterne più trucide (dalle promozioni dei locali di lap dance alle pubblicità delle bisteccherie) che mente umana potesse mai immaginare. Una fiera del trash che vantava persino degli imitatori. Ma il conduttore di ViviRoma era inarrivabile nel suo modo di proporsi, genuino e fuori dalle righe.
Anche il mondo della politica capitolina si era fiondato su di lui. Massimo Marino è stato candidato più volte. Una volta con Marrazzo nella corsa per la Regione Lazio, un’altra volta con una lista di sostegno a Francesco Rutelli, nella campagna elettorale persa contro Gianni Alemanno. L’ultima in una lista civica indipendente a sostegno di Alfio Marchini. Ma etichettare politicamente Massimo Marino sarebbe una scorrettezza imperdonabile sia per lui che per i suoi tanti, insospettabili, spettatori. E, come diceva lui, al termine di ogni collegamento: Bella fratè.