Robert De Niro dimentica ‘Noodles’ e sbraca ancora: «Trump è un fesso»
Sta invecchiando male Robert De Niro. Ed è un peccato. Rancore e acrimonia non fanno bene alla salute. Ciò nonostante, l’attore non perde occasione per scagliarsi contro Donald Trump. Addirittura bollato stavolta come “aspirante ganster“. Un’ossessione riemersa nell’intervista rilasciata a Stephen Colbert al ‘The Late Show’, dove a De Niro è scappata nuovamente la frizione. Parlando del suo ruolo nel film ‘The Irishman‘ di Martin Scorsese, dove interpreta il sicario Frank Sheeran, detto l’irlandese, che lavora come killer per la mafia ha sbracato: “Alla gente piace il genere fuorilegge, peccato che ora abbiamo un aspirante gangster alla Casa Bianca”. Definendo poi Trump un “fesso“. “Anche i gangster – ha aggiunto – hanno una morale e hanno un’etica. Hanno un codice e sai che quando dai a qualcuno la tua parola è la tua parola, perché tutto ciò che hai è la tua parola. Questo ragazzo -ha proseguito riferendosi al presidente Usa – non sa nemmeno cosa significhi”. Peccato. Davvero un peccato. Perchè, appunto, tutto questo rancore gratuito e sempre riproposto ottenebra e svilisce anche le sue indubbie doti professionali. Vero è che trattasi di rancore stuzzicato e sollecitato e applaudito da ogni liberal a stelle e strisce; da ogni orfano inconsolabile degli Obama e delle Hillary Clinton e in attesa dell’apparizione di un nuovo profeta. Ma c’è il limite del buongusto da non valicare. Soprattutto per uno che ha nome e carriera da salvaguardare. “I vincenti si riconiscono alla partenza. Riconosci i vincenti e i brocchi…“diceva Noodles\De Niro nell’indimenticabile “C’era Una Volta In America” di Sergio Leone. Ecco, basterebbe che fuori dal set il vecchio Robert ricordasse questa sua battuta per mantenersi “vincente”. Evitando di tramutarsi in “brocco”.