Rimborsi ai truffati delle banche, oggi la resa dei conti in Cdm. E Tria scarica la palla a Conte
Rimborsi ai truffati delle banche ancora tensioni nel governo. Un tema che per M5S e Lega è diventato, nel corso dei mesi, un vero e proprio cavallo di battaglia. Proprio per questo, nelle scorse ore era cresciuto il pressing nei confronti del ministro dell’Economia Giovanni Tria perché firmasse al più presto il decreto per rimborsare i risparmiatori truffati dalle banche, con il titolare del Tesoro invece più cauto in attesa del placet di Bruxelles per evitare di incorrere nell’accusa di aiuti di Stato con rimborsi indiscriminati.
Rimborsi ai truffati, scontro nella maggioranza
Lo scontro interno alla maggioranza sulle modalità operative con le quali rimborsare azionisti e obbligazionisti delle banche fallite, come riporta la Stampa, ha prodotto due testi. Uno è stato elaborato dallo staff del direttore generale del ministero Alessandro Rivera, l’altro dal sottosegretario dei cinquestelle Alessio Villarosa. Uno è frutto di una mediazione con la Commissione europea, l’altro è in molti punti in violazione delle regole dell’Unione. Il primo prevede criteri per l’individuazione di chi è meritevole di rimborso, l’altro concede un ristoro a tutti, senza distinzione. Il ministro non vuole in nessun caso aprire un altro fronte con Bruxelles. La Lega è sulla linea di Tria, i cinquestelle no, ma entrambi spingevano affinché le norme fossero contenute nel decreto crescita che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri oggi. Per togliersi dall’imbarazzo Tria ha lasciato la responsabilità al premier Conte.
Il premier: «Lavoriamo nell’interesse del Paese»
Dal Qatar il premier Giuseppe Conte è tornato a parlare dell’intesa sul dl crescita con la norma per i truffati delle banche. «Non c’erano alternative visto che lavoriamo per l’interesse del Paese», ha detto conversando con i giornalisti a Doha. Sui risparmiatori «c’è un impegno politico molto forte del governo, e mio personale, a procedere in modo rapido, e ho sollecitato il ministro a procedere in questa direzione». Fonti del ministero dell’Economia ieri hanno comunicato che «i testi per rendere operativo il Fondo di indennizzo dei risparmiatori (Fir) sono alla Presidenza del Consiglio per approvazione nell’ambito del decreto sulle misure di rilancio della crescita economica, che sarà oggetto della riunione del Consiglio dei ministri in programma» per oggi pomeriggio. Tuttavia, pare ancora in salita il cammino del dl crescita. Alcuni nodi restano sul tavolo, così, a quanto apprende l’Adnkronos, c’è il rischio concreto che il provvedimento venga approvato “salvo intese”, come già avvenuto con il decreto “sblocca cantieri”. “«Il governo intende risarcire i truffati delle banche e per questo ha stanziato 1 miliardo e mezzo di euro. Nel Consiglio dei ministri non ci saranno nuove norme – ha spiegato in una nota il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro – ma si affronterà il tema dei decreti attuativi con l’obiettivo di approvarli nel più breve tempo possibile. È un nostro impegno fondamentale e lo porteremo presto a termine». Successivamente quindi arriveranno i decreti attuativi del Fondo di indennizzo dei risparmiatori previsto dalla legge di bilancio al centro di una delicata trattativa con l’Europa. Secondo quanto si apprende, si starebbe studiando una formula per procedere con i rimborsi senza rischiare di incorrere nella procedura d’infrazione Ue e per mettere al riparo i funzionari del Mef da eventuali procedimenti della Corte dei Conti che potrebbero scattare in caso di ristoro con denaro pubblico senza una sentenza o un arbitrato che attestino la frode.
Il decreto attuativo
Il decreto attuativo è atteso per regolare le modalità dei rimborsi in favore dei risparmiatori coinvolti nelle crisi di di Banca Etruria, Banca Marche, Carchieti, CariFerrara e le Popolari venete. Il Fondo di ristoro per i risparmiatori da 1,5 miliardi in tre anni è stato varato con la legge di bilancio e prevede che i ristori non siano decisi dall’Arbitro per le controversie della Consob ma da una commissione di esperti nominata dal ministero dell’Economia.