Legittima difesa, Molteni: «Mattarella ha firmato, punto. La sinistra si metta l’anima in pace»
I rilievi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella hanno fatto brindare sinistra e toghe rosse? Sciocchezze. Perché quei rilievi sono «ragionevoli e oggettivi». Lo afferma Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, in un’intervista al Messaggero. Tutto rientra nelle funzioni del Capo dello Stato. «Mattarella ha firmato la legge, ciò significa che l’impianto ha retto e nulla cambia nella nostra riforma della legittima difesa». Per l’esponente della Lega non è strano che il presidente della Repubblica abbia ribadito la centralità dello Stato in tema di sicurezza. «Non abbiamo mai ipotizzato che il privato si possa sostituire allo Stato, al quale spetta l’incolumità della popolazione e l’uso delle armi».
Molteni: «È legittima difesa, non vendetta alla Charles Bronson»
«Le nuove norme sulla legittima difesa non attenuano il ruolo dello Stato. Piuttosto permettono a chi subisce un furto in casa di reagire. Afferma il concetto di inviolabilità del luogo in cui si vive, della famiglia che si difende», afferma Molteni. Poi definisce «ridicolo» il rischio di Far West. «Lo dico ai detrattori, non è una legge per giustizieri della notte: è scritta con la testa e non con la pancia, con l’ausilio di magistrati, avvocati ed esperti del diritto. Lo ripeto anche a Di Maio, che teme il proliferare di pistole e fucili: con questa legge il tema delle armi non c’entra nulla. Non è giustizia fai da te alla Charles Bronson». Per il sottosegretario all’Interno «l’aspetto più innovativo è che il cittadino che si è difeso non è più chiamato a risarcire il rapinatore». Quanto all’osservazione di Mattarella sul «grave turbamento» di chi spara, il sottosegretario sottolinea che «non è presunto, ma verrà valutato caso per caso, la legge dice esattamente questo».