La Camera approva il Def. Tria: «Andrà meglio in futuro». Le opposizioni: «Solo bugie»

18 Apr 2019 19:53 - di Redazione

L’aula della Camera ha approvato il Def, Documento di economia e finanza, con 272 sì e 122 no.
«Noi non avremo una manovra correttiva e al tempo stesso rispetteremo gli impegni presi con l’Ue sul deficit strutturale», ha affermato il ministro dell’Economia Giovanni Tria durante il dibattito per il voto del Parlamento alla risoluzione al Def. «Il nostro debito è pienamente sostenibile. Non abbiamo mai chiesto un euro», ha aggiunto sottolineando che «il rapporto del debito-Pil italiano è un onere per l’Italia perché crea problemi per la crescita e dobbiamo impegnarci per ridurlo». In ogni caso, assicura, «il prossimo anno la nostra crescita sarà certamente maggiore» ma «il contesto ci dice che è bene essere prudenti».

«Secondo la legislazione vigente l’Iva aumenterà se la legge non verrà cambiata» ma «io vi dico che con il prossimo Bilancio verranno adottate misure certamente finalizzate ad evitare le clausole», ha detto ancora affermando che i due decreti, Crescita e Sblocca-cantieri, andranno entrambi in Gazzetta ufficiale «entro una settimana». Il ministro ha ricordato che nel bilancio precedente sono già state disinnescate clausole per circa 12 miliardi, ammettendo che comunque neutralizzare i rialzi Iva del 2020 a 23 mld circa potrebbe essere un’operazione più difficile. Ad ogni modo l’obiettivo è procede con il nuovo «step della riforma fiscale» con l’estensione della flat tax e con l’obiettivo di evitare l’aumento dell’Iva prendendo «misure alternative anche dal lato della spesa». Questo disegno sarà fatto, ribadisce, «nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica cosi come definiti nel Def».

«L’Iva aumenterà, le tasse sulla benzina aumenteranno, la riforma dell’autonomia non si farà, la fabbrica delle bugie è l’unica che produce a tutta forza, alimentata dal governo. I ministri litigano su tutto, i killer uccidono impuniti ma nel governo si danno ordini a caso travalicando ruoli e competenze. Insulti e minacce a più non posso. I cittadini beffati da annunci di una flat tax che non ci sarà. E intanto però tentano di far girare le pale. Quelle eoliche. Con qualche sospetto di imbroglio». Così Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia. «Siamo garantisti, ma assistiamo agli insulti tra gialli e verdi. E pensiamo che mandare al governo persone senza arte né parte, finti giuristi e finti economisti sia già di per sé un abuso da sanzionare con le dimissioni di tutti i somari», conclude Gasparri.

«Il Def certifica il fallimento delle politiche economiche del governo, diretta conseguenza delle scelte fatte nell’ultima finanziaria dove, da un lato, politiche assistenziali, come il reddito di cittadinanza, mancanza di investimenti pubblici con il blocco dei grandi cantieri e, dall’altro, l’aumento della tassazione hanno provocato una decrescita, sicuramente infelice per le aziende e per il sistema produttivo italiano. Ma questo Def certifica anche la schizofrenia politica del governo, che vede da una parte il ministro Tria ribadire che l’Iva aumenterà e dall’altra i due vice premier, leader dei partiti di maggioranza, che si affannano a dire che l’Iva non aumenterà». Lo dichiara Patrizio La Pietra, senatore di Fratelli d’Italia. «A dimostrazione che dalla finanziaria al Def c’è solo un unico denominatore comune: la campagna elettorale per le prossime europee. Fratelli d’Italia lo aveva detto prima e lo ripete adesso. Solo una vera politica di detassazione, di sburocratizzazione e di investimenti a favore delle aziende può invertire questo trend negativo. Il dialogo con le associazioni produttive può essere l’unico strumento per realizzare un progetto capace di cambiare rotta».

 

Commenti

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  • Giacomo Puliatti 18 Aprile 2019

    C’è da tenere sott’occhio il “percorso accidentato” che questi signorotti della politica dell’ultima ora stanno annaspando con le mani e con le unghia, cercando di nascondere il fallimento totale di tutto quello che avevano promesso, ma che, con quest’arrogante battibecco, risalta spudoratamente una verità amara per la gente che aveva riposto fiducia. E possiamo già giudicare il loro operato, basta guardare che sotto sotto, hanno già aumentato le sigarette e malauguramente per i pensionati- e non tutti se ne sono accorti- hanno già toccato le pensioni sgranocchiando pochi euro al mese che però, nell’anno fanno cento euro e passa. A chi credere? Mah!!!