Indagato per corruzione il sottosegretario Siri. Lui: «Non so se ridere o piangere»

18 Apr 2019 9:41 - di Redazione
Il sottosegretario ai Trasporti, il leghista Armando Siri adnkronos

Il diretto interessato afferma di non sapere nulla, eppure l’ipotesi dei pm è uno scambio di favori con un imprenditore nel settore dell’eolico: risultato, il sottosegretario ai Trasporti, il leghista Armando Siri, 47 anni, è indagato per corruzione insieme con altre nove persone, nell’ambito di una inchiesta della Dia coordinata dalla Dda di Palermo e di Roma su presunte irregolarità nel settore dell’eolico. I magistrati di Palermo hanno inviato gli atti, per competenza, come apprende l’Adnkronos, ai colleghi di Roma. L’inchiesta è coordinata dal Procuratore aggiunto di Palermo Paolo Guodo e da quello di Roma Paolo Ielo.

Indagato per corruzione il sottosegretario ai Trasporti, Armando Siri

«Io indagato? Non ne sono niente, non so se ridere o piangere», afferma tra il sardonico e lo sgomento il sottosegretario, poi aggiunge: «Io non mi sono mai occupato di eolico in tutta la mia vita. Sono senza parole», dichiara all’Adnkronos Siri . Secondo l’accusa, tramite l’ex parlamentare di FI, Paolo Arata, responsabile del programma della Lega sull’Ambiente, il sottosegretario avrebbe ricevuto denaro per modificare un norma da inserire nel Def 2018, che avrebbe favorito l’erogazione di contributi per le imprese che operano nelle energie rinnovabili. Ma la norma non è mai stata approvata.

Siri: non mi sono mai occupato di energia, sarà un errore di persona

«Non so assolutamente chi sia questo imprenditore coinvolto (Vito Nicastri ndr), non mi sono mai occupato di energia e non so davvero chi sia questa persona, credo che si tratti di un errore di persona». Siri, che non ha ancora ricevuto l’avviso di garanzia, chiede di «avere al più presto notizie su questa indagine». «Non so proprio di cosa si tratti», continua a ripetere. E aggiunge: «Io sono qua a disposizione e non ho nessun problema. Comunque sono davvero allibito». E annuncia: «Chiederò di essere sentito, devo leggere queste carte e chiamare un avvocato. Dovrò attrezzarmi e vedere cosa succede…».

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