Emilio Fede, condanna confermata. E lui: «Sono a pezzi. Chiederò la grazia a Mattarella»

15 Apr 2019 13:11 - di Renato Fratello

«Valuterò i termini con cui poter rivolgere la richiesta di grazia al capo dello Stato. Sono psicologicamente frantumato. Dovrei arrivare a 93 anni, alla fine della mia vita, prima di tornare a essere un uomo libero». Emilio Fede rivela l’intenzione di chiedere la grazia al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la sentenza della Cassazione, che ha confermato per lui la condanna a 4 anni e 7 mesi di reclusione con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione per le serate nella villa di Silvio Berlusconi ad Arcore.

Emilio Fede: «Vorrei occuparmi degli anziani»

«Oggi – aggiunge Fede – sono stato dall’avvocato Salvatore Pino, che ha gestito la parte più delicata di questa vicenda, poi sono andato a fare una preghiera a Wojtyla, che io ho conosciuto come Papa ma che ora è diventato Santo. All’autorità chiederò di poter vivere gli arresti domiciliari nella casa di mia moglie Diana a Napoli, perché è una città a cui sono molto legato e dove la gente mi manifesta sempre tanta vicinanza. E quando si tratterà, spero al più presto, di ottenere l’affidamento ai servizi sociali, chiederò di potermi occupare degli anziani ma anche di ragazzi con difficoltà che cercano un’alternativa alla strada e alla malavita», conclude Fede.

«È un’idea che ha un senso e ci stiamo riflettendo» ha spiegato il suo legale, l’avvocato Salvatore Pino, dopo averlo incontrato. Per l’ex direttore del Tg4 nei prossimi giorni inizierà la detenzione domiciliare per scontare la prima parte della pena.

I domiciliari gli sono stati accordati per motivi di salute e di età: Fede ha infatti ha quasi 88 anni (li compie a giugno). Solo quando la pena rimanente avrà raggiunto i 4 anni Fede potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Il giornalista si è sempre dichiarato innocente rispetto al reato contestato.

 

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