Elisabetta se ne frega dell’impeachment e invita Trump e Melania a Londra per il thè…

23 Apr 2019 17:01 - di Redazione

La regina Elisabetta II ha invitato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a fare una visita di stato in Gran Bretagna all’inizio di giugno. Lo rende noto Buckingham Palace. “Trump, che sarà accompagnato da sua moglie Melania, ha accettato un invito dalla regina a visitare la Gran Bretagna dal 3-5 giugno”, ha twittato il palazzo reale inglese. ricevuto a Buckingham Palace La coppia ha già incontrato la regina per un tè nel Castello di Windsor nel loro ultimo viaggio in Gran Bretagna lo scorso luglio, che non venne però considerata una visita di Stato. Trump proseguirà poi il suo viaggio in Europa facendo tappa in Francia, dove parteciperà alle celebrazioni per il 70mo anniversario dello sbarco in Normandia.

La sovrana dell’Inghilterra insomma non si è data per inteso della polemica dei democrat sull’impeachment per il presidente americano, che invece va avanti. “Credo che il Congresso debba compiere i passi verso l’impeachment”: la senatrice californiana Kamala Harris contribuisce a riportare il tema dell’impeachment al centro del dibattito tra i candidati democratici alla presidenza. Le parole di Harris fanno seguito a quelle pronunciate la scorsa settimana dalla senatrice Elizabeth Warren e destinate a trasformarsi in una linea rossa nella corsa al ruolo di avversario di Donald Trump. Il presidente è tornato nel mirino dei dem dopo la pubblicazione del rapporto del procuratore speciale Bob Mueller. L’inchiesta sul Russiagate non ha portato alla formalizzazione delle accuse per ostruzione alla giustizia. Secondo i democratici, però, il report contiene elementi sufficienti per avviare il procedimento nei confronti di The Donald. “Ho giurato di difendere la Costituzione degli Stati Uniti e lo stesso ha fatto chiunque altro al Senato e alla Camera”, le parole di Warren. Ora, il procedimento per mettere sotto accusa il presidente Trump è un punto fermo anche per Harris, che ha preso posizione in un dibattito pubblico a Manchester, in New Hampshire. Secondo la senatrice, i repubblicani sono pronti a difendere Trump “per appartenenza al partito”. “Questo – ha aggiunto – non significa che il processo non debba comunque tenersi”. Diversa, in maniera evidente, la linea scelta da Bernie Sanders. “Quello che mi preoccupa – ha detto – è che tutto questo funzioni a favore di Trump. Deve esserci un’indagine approfondita e credo che la Camera a maggioranza democratica agirà in tal senso”. Trump, ha aggiunto Sanders, “è il presidente più pericoloso nella storia moderna di questo Paese”. Ma è proprio The Donald ad augurarsi che “tutto il Congresso parli dell’impeachment di Trump e di ‘Trump-Trump-Trump e Mueller-Mueller-Mueller'”. In sostanza, si possono accendere i riflettori sulla condotta di Trump senza arrivare ad uno scontro frontale che, ad un anno e mezzo dalle elezioni, diventerebbe un assist al presidente. Non è un caso se i leader democratici alla Camera non stiano spingendo sull’acceleratore dell’impeachment. La speaker Nancy Pelosi, in particolare, ha evidenziato che “si tratta di salvare la nostra democrazia”. I dem “affermeranno in maniera scrupolosa il dovere costituzionale del Congresso di onorare il nostro giuramento di sostenere e difendere la nostra Costituzione e la nostra democrazia”. “A prescindere dal fatto se” Trump “sia imputabile o meno, è chiaro che il presidente abbia come minimo tenuto un comportamento non etico e privo di scrupoli che non rende onore alla carica ricoperta”, ha aggiunto la speaker.

(Foto Shealah Craighead – Official White House Photo)

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