Dicono che Salvini non va al ministero. Nessuno fiata su Zingaretti e la regione

8 Apr 2019 11:09 - di Il Cavaliere Nero

Quelli che contano le ore. I selfie. I comizi. E lo fanno a senso unico.
Scatenati contro Salvini, ma dimenticano Zingaretti. Che come Salvini ha un incarico istituzionale rilevantissimo. Perché governare il Lazio è come fare il ministro in serie A. Tanto più che, proprio come Salvini, anche Zingaretti è segretario di partito.
Eppure, al leghista rinfacciano le assenze dal ministero, mentre nessuno conta le presenze del governatore in regione, che non  è esattamente un mestiere part-time.
E’ probabile che in via Cristoforo Colombo nessuno – se non il vicepresidente e i più fortunati tra gli assessori regionali – riesca a vedere il presidente. A meno di non acconciarsi ad andare al Nazzareno. Per chi non c’è mai stato è il palazzo con la sola bandiera europea. La differenza col Viminale sta con lo stendardo tricolore che almeno fa compagnia a quello Ue.

I tre “lavori” di Di Maio

Ma loro niente. Insistono. Attaccano. Come se ci fossero differenze fisiche tra Salvini e Zingaretti. Tra chi può fare il “doppio lavoro” e chi no. Di Maio ne ha addirittura di più – capo partito e due ministeri pesanti – ma facendoli male tutti e tre ormai fa tenerezza e non lo maltratta più nessuno se non quelli della sua compagnia pentastellata.
Il capo di un partito ha dei doveri verso una comunità. Vale per Salvini come per Zingaretti. Ed è assolutamente normale che se si va al governo, la rappresentanza sia al massimo livello. L’unica eccezione si chiama Giuseppe Conte, che non ha doppi incarichi perché non lo hanno eletto neppure in un condominio.

Tra Calenda e le suppliche di Leu

E se proprio va fatto un paragone, la posizione più grave è proprio quella di Zingaretti. E’ lui che è stato eletto direttamente governatore dai cittadini del Lazio, è proprio lui che dovrebbe stare sul pezzo ogni giorno in regione. Ma nessuno glielo ricorda, la grande stampa al massimo lo stuzzica sui twitter sciocchi di Calenda e sulle suppliche di Leu. E’ l’Italia al contrario.

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