Di Stefano: gli stupratori di CasaPound? La castrazione è poco, lavori forzati per trent’anni…

30 Apr 2019 18:44 - di Redazione
di stefano casapound

Se la giustizia li riterrà colpevoli, Riccardo Licci e Francesco Chiricozzi, andrebbero castrati e mandati ai lavori forzati per 30 anni. E’ la ‘sentenza’ pronunciata da Simone di Stefano, leader di CasaPound, nei confronti dei due militanti del movimento arrestati per aver malmenato e stuprato una donna di 36 anni a Viterbo. ”Noi – ha detto Di Stefano a ‘La Zanzara’ su Radio24 – non abbiamo combinato nessun casino, sono i due stupratori che hanno combinato il casino. Non confondiamo le cose”.

Di Stefano: la castrazione è troppo poco…

Di Stefano assicura che il movimento non ha mai strumentalizzato sulla nazionalità degli autori di altre violenze sessuali. ”E’ un dato di fatto che sono più gli stupratori stranieri rispetto agli italiani in percentuale di popolazione. Ciò non toglie nulla alla balordaggine di quei due e a quello che hanno commesso. Fossero colpevoli, vorrei la castrazione chimica e anche oltre. Bisogna trovare qualcosa di più forte. La castrazione meccanica è una cosa barbara, però i lavori forzati per venti, trent’anni non sarebbe male. Bisognerebbe essere un po’ più duri”. ”Noi ci indigniamo per tutti gli stupri, sia quelli degli immigrati che quelli degli italiani e soprattutto di quelli di chi è iscritto a CasaPound. Mi sembra che questo stupro faccia più scalpore di altri. Si parla più di questo che non di stupri degli immigrati o di altri italiani tra le mura domestiche. A me sembra sia uno stupro che mediaticamente vale più degli altri. Vi ricordo per esempio lo stupratore seriale di Roma, condannato a diciassette anni di carcere, che era responsabile del Pd di una sezione qui a Roma… Quello era uno che portava il caviale e le ostriche in Municipio e poi andava in giro a stuprare le ragazze nei garage. Era del Pd”.

«Guardiamo la tessera di tutti gli stupratori?»

”La popolazione immigrata in Italia – dice Di Stefano – in percentuale stupra più degli italiani. Apritevi Google ed andate a cercare, è un dato di fatto. Se due coglioni iscritti a Casa Pound vanno a stuprare una persona, la notizia la trovi su tutti i giornali, se sono altri gli stupratori, tu sai che cazzo di tessera di partito c’hanno in tasca? Soprattutto se sono iscritti al Pd, figurati se esce fuori. Di Pacciani che era partigiano, si disse?”. Lo stupro di un clandestino vale di più rispetto a quello di un non italiano? ”Assolutamente, i reati sono tutti uguali. Chi commette un reato, commette un reato. Quello del clandestino ce lo potevamo evitare. Quello del clandestino si poteva evitare se qualche coglione non gli apriva la porta di casa e lo faceva entrare in questa nazione. Ha una colpa in più, è la colpa di chi ha aperto le porte senza controllare chi arrivasse in Italia. Quindi c’è una colpa in più, soggettiva, magari di chi l’ha aiutato a prendere il permesso di soggiorno, di chi l’ha messo dentro una cooperativa”. ”Quando c’era uno stupratore iscritto al Pd – afferma Di Stefano – nessuno ha chiesto lo scioglimento del Pd. Però mi sembra che oggi il Pd si stia impegnando molto. Le responsabilità sono soggettive, non sono del movimento politico. Perché, del Pd quanti ce ne sono coinvolti in inchieste giudiziarie per mafia, per camorra, per tangenti? Ma di che stiamo parlando? Scioglietelo subito, se facciamo la classifica dei condannati”.

 

Commenti

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  • giovanni vuolo 1 Maggio 2019

    Condanna senza appello certamente, ma mi chiedo perché mai nei notiziari si avverta l’impulso di catalogare le due belve con la loro appartenenza politica. Forse quando si arrestano criminali di altra detrazione, li si indica ad esempio come criminali del PD?

  • Banchero Giuseppe 1 Maggio 2019

    Giustissimo,ma questo vale per tutti gli stupratori!