Selvaggia Lucarelli: «Mi mandarono 5 foto della Sarti, le inviai un messaggio ma…»

18 Mar 2019 11:20 - di Massimo Baiocchi

«Nell’ottobre 2016 avevo ricevuto un messaggio da un ragazzo che mi diceva che esisteva una cartella dropbox, chiamata la Bibbia. Mi scrisse: Dentro questo file ci sono cinque foto di Giulia Sarti». Lo afferma l’opinionista Selvaggia Lucarelli in un’intervista a La Verità e aggiunge «che fossero le foto della Sarti sono sicura». Alla domanda se fossero le stesse foto circolate in questi giorni, Lucarelli le definisce «più esplicite» e aggiunge: «Ma non entro nei dettagli». La cartella in questione «è stata smantellata dalla Polizia Postale. Ma un file di Dropbox potrebbe essere stato salvato ovunque».

Selvaggia Lucarelli, le foto
e la telefonata di Lele Mora

Cosa fece allora Lucarelli? «Chiamai Marco Travaglio e gli chiesi il numero della Sarti, per avvisarla direttamente. Le mandai un messaggio, ma non mi rispose mai. Capisco che possa dare fastidio anche parlarne: rispettai la sua libertà». La Lucarelli, cui sono arrivate da «un amico, un giornalista» le foto di Sarti diffuse in questi giorni, ammette di non aver denunciato la cosa ma rivendica: «Non le ho mandate a nessuno e le ho cancellate. Ho chiesto al mio amico di non diffonderle», osservando che «se tutti facessero così la viralità sarebbe più contenuta». Quanto alla sua personale reazione di fronte al video con la presunta Sarti, «mi sono messa nei suoi panni. Un giorno, anni fa, mi arrivò una telefonata da Lele Mora: Guarda che c’è un tizio che ha un video in cui tu fai sesso e sta cercando di venderlo in giro». Una vicenda, specifica Lucarelli, che «non ho mai raccontato prima. Mi è tornato in mente in queste ore. Il primo impulso, che non riuscii a trattenere, fu quello di scoppiare a piangere. Mi fece coraggio, indagai, provai a risalire la catena». Quindi, prosegue Lucarelli, «chiesi chi fosse il tipo, lo individua, e solo così, dopo giorni di angoscia, ebbi la certezza che la ragazza del video non fossi io».

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