Sblocca-cantieri e crescita: i decreti fantasma che fanno litigare Lega e M5S

31 Mar 2019 18:40 - di Giorgia Castelli

Non c’è traccia dei decreti  “sblocca-cantieri” e “crescita“. Come riporta il Corriere della Sera, sono passati undici giorni dal Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto “sblocca-cantieri” e “avviato l’esame” del decreto “crescita”, ma di entrambi non c’è traccia. Spariti, volatilizzati. In giro circolano solo bozze. Il primo, quello su cui tutti puntano e che dovrebbe rimettere in moto le opere pubbliche, è stato approvato “salvo intese” perché Lega e Movimento 5 Stelle erano in disaccordo su numerosi punti (dalla nomina di una pluralità di commissari per sbloccare i cantieri alla scelta delle opere prioritarie). Sulla questione sta mediando Giuseppe Conte. La bozza, inoltre, si legge sempre sul Corriere, potrebbe subire modifiche sul tetto ai subappalti, che salirebbe dal 30 al 40-50% dei lavori (la Lega avrebbe voluto togliere ogni limite), e vedere l’ingresso delle norme per facilitare l’edilizia privata e la rigenerazione urbana. Fonti di governo assicurano che «arriverà in Parlamento nei prossimi giorni».

Decreto crescita

Il decreto “crescita” dovrebbe tornare sul tavolo del Consiglio dei ministri nella prossima riunione, probabilmente martedì. Anche su questo provvedimento, riporta sempre il Corriere,  c’è un braccio di ferro tra 5 Stelle e Lega. La predisposizione del testo è inoltre complicata dal fatto che esso dovrebbe ospitare anche le norme per velocizzare i rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche. La misura principale del decreto «crescita» è l’abolizione della mini Ires al 15% sugli utili reinvestiti, introdotta con l’ultima legge di Bilancio ma che si è rivelata troppo complicata da applicare.

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