Roma, è morto il pittore aggredito con un pugno a largo Preneste. È caccia ai colpevoli

20 Mar 2019 12:59 - di Redazione

Non ce l’ha fatto il pittore Umberto Ranieri, aggredito domenica scorsa a Roma, nei pressi di Largo Preneste, da un gruppo di ragazzi per motivi ancora da accertare.

L’artista cinquantenne, originario della provincia di Chieti, diplomato all’Accademia delle Belle Arti di via di Ripetta e apprezzato per le sue opere, è morto all’ospedale San Giovanni dove era arrivato già in condizioni disperate dopo aver battuto la testa a terra colpito con un pugno al volto. La salma è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria per eseguire l’autospia. Sul caso proseguono le indagini dei carabinieri che stanno lavorando incessantementre per capite chi ha colpito a morte l’artista (che la famiglia giunta al capezzale da Chieti dopinge come un uomo buono e mite) nella piazza romana tra le panchine occupate al mattino dagli anziani e di sera da sbandati.

I fatti risalgono alle 21 di domenica scorsa quando un gruppo di giovani, per motivi ancora da appurare, si è ritrovato a discutere con il  Ranieri. A colpirlo è stato un ragazzo che è immediatamente scappato insieme a un gruppo di amici. Erano tutti seduti su una panchina. Il pittore, secondo alcuni testimoni, è stato visto in piazza dove spesso si recava spesso per una passeggiata e fare due chiacchiere. Dopo essere stato colpito con il pugno ha sbattuto la nuca sul pavimento.

Il portavoce del Gay center Fabrizio Marrazzo chiede di tenere in considerazione la matrice omofoba, visto la conferma dell’omosessualità del pittore: «È importante che venga fatta piena luce sull’aggressione valutando anche la pista omofoba, tanto più che al momento non si conoscono ancora gli autori dell’aggressione». Pista che, però, i carabinieri smentiscono categoricamente così come escludono che a colpire sia stato un branco di bulli di quartiere o che, dietro l’aggressione, ci sia qualche premeditazione. L’individuazione del gruppo non è cosa facile facile visto che la piazza, se non ai due estremi, non è coperta dalle telecamere, ed è un’area di passaggio per la  fermata di molti autobus di tram. Secondo gli inquirenti, grazie anche al racconto di qualche testimone, Ranieri avrebbe avvicinato i ragazzi per fare una normale chiacchierata. Uno di loro, però, per allontanarlo dopo averlo avvertito a parole, sarebbe passato ai fatti colpendolo con il pugno che lo ha poi steso. Insomma una ragazzata finita in tragedia.

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