«Reddito di cittadinanza: non sulla nostra pelle»: la campagna dei giovani di FdI
«Reddito di cittadinanza: non sulla nostra pelle». È lo slogan scelto da Gioventù nazionale, il movimento giovanile di FdI, per la campagna nazionale contro la misura voluta dal governo giallo-verde, il cui conto rischia di essere pagato soprattutto dai giovani. «Questo provvedimento che si ripercuoterà sulla nostra generazione perché non sarà in grado di risolvere il problema lavoro, ma rappresenta solo un investimento a fondo perduto che pagheremo sulla nostra pelle», spiegano i ragazzi di Gioventù nazionale, che illustreranno nel dettaglio i contenuti della campagna giovedì alle 12.45, presso la sala Stampa della Camera dei deputati.
No al reddito di cittadinanza, sì al lavoro
All’incontro interverranno il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, i deputati di FdI Augusta Montaruli, Emanuele Prisco e Walter Rizzetto e il presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani. «Diciamo no al reddito di cittadinanza e sì all’unico strumento capace di costruire davvero il futuro e garantire dignità e sviluppo: il lavoro. Diciamo no all’ennesimo provvedimento che prevede uno stanziamento di miliardi di euro che la nostra generazione dovrà pagare in futuro e sì al principio dell’equità generazionale», spiegano ancora i promotori della campagna contro il Reddito di cittadinanza, nell’ambito della quale sarà lanciata una petizione per approvare la «valutazione dell’impatto generazionale» su ogni provvedimento dello Stato.
Una petizione per conoscere la verità
«Chiediamo che gli italiani sappiano con certezza quanto costeranno sulle future generazioni le misure dei governi, per poter valutare con dati certi se questi stanziamenti servano davvero a creare sviluppo, infrastrutture e sussidiarietà o se invece rimangano, come nel caso del reddito di cittadinanza, misure volte esclusivamente a costruire un consenso politico senza gettare le basi per un futuro migliore per la nostra Nazione», concludono i ragazzi del movimento giovanile di FdI.