Pensioni, da aprile assegni più bassi. E dopo le elezioni arriva un’altra mazzata

22 Mar 2019 17:38 - di Federica Parbuoni

Stangata in arrivo per i pensionati italiani. Da aprile gli assegni saranno ricalcolati con i nuovi criteri stabiliti dall’ultima legge di bilancio e per 5,6 milioni di lavoratori a riposo saranno più bassi. Per meno della metà degli interessati la riduzione media della pensione dovrebbe essere di poche decine di centesimi, ma per tutti gli altri si potrà arrivare anche a un centinaio di euro in meno al mese. Inoltre, tutti saranno chiamati a restituire quanto percepito in più nei primi tre mesi dell’anno, quando l’Inps non ha fatto in tempo ad applicare i nuovi criteri, introdotti sotto la dicitura di “contributo di solidarietà” per pagare Quota 100. Si tratta di un meccanismo che rivede al ribasso l’adeguamento all’inflazione e che colpirà i pensionati che percepiscono tre volte il minimo. Non esattamente titolari di “pensioni d’oro”, visto che si parla di assegni da 1522 euro al mese lordi.

La circolare che annuncia pensioni più basse

Ma l’Inps ha dato una data certa – aprile, appunto – se per l’arrivo degli assegni decurtati, non altrettanto ha fatto per quanto riguarda le restituzioni. Nella circolare che ha dato notizia delle novità, infatti, si parla genericamente di «mesi successivi» e molti sospettano che l’intenzione del governo sia quella di scavallare il voto, per evitare ripercussioni elettorali. «Dal prossimo mese di aprile sono in pagamento le pensioni ricalcolate coi criteri di rivalutazione annuale previsti dalla Legge di bilancio per il 2019», ha spiegato l’Inps nella circolare n. 44 emanata oggi, 22 marzo, nella quale viene precisato che l’operazione di ricalcolo ha riguardato i trattamenti di «importo complessivo lordo superiore a tre volte il trattamento minimo» e che «per importo complessivo lordo s’intende la somma di tutte le pensioni di cui un soggetto è titolare, erogate sia dall’Inps che dagli altri Enti presenti nel Casellario centrale, assoggettabili al regime della perequazione cumulata».

I pensionati chiamati a restituire soldi all’Inps

Lo stesso Istituto poi ha chiarito che «dal ricalcolo l’importo lordo complessivo dei trattamenti pensionistici, dovuto da gennaio 2019, risulta inferiore a quello già calcolato sulla base dei criteri previgenti alla riforma che sono stati illustrati nella Circolare Inps n. 122 del 27 dicembre 2018». Insomma, i pensionati ci vanno a perdere e devono pure mettere mano al portafogli per restituire la differenza. Quando? «Nei mesi successivi – ha fatto sapere l’Inps – l’Istituto comunicherà le modalità di recupero delle somme relative al periodo gennaio-marzo 2019». Ma considerato che l’election day per europee e amministrative è fissato per il 26 maggio, appare assai probabile che, effettivamente, l’obbligo di restituzione arriverà dopo il voto, dando la possibilità al governo di limitare i contraccolpi elettorali immediati.

 

Commenti

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  • Mario 28 Marzo 2019

    I 5 stelle si rivelano per quello che sono, cambiamento solo in peggio, tasse, sanzioni, in altre parole sono un altro partito delle tasse come il PD e come il governo Monti. Solo fumo e nessuna speranza per un futuro migliore. Nei fatti il superamento della legge Fornero è un superamento in peggio, colpisce ancora di più i pensionati. Che facce di bronzo !!!!!!!!!!!