Paura a Torino: dopo Stefano Leo, accoltellato in strada un altro ragazzo
Gli investigatori della Questura di Torino stanno indagando sull’accoltellamento, avvenuto poco dopo le 23 in corso Principe Oddone, all’angolo con lungo Dora Napoli. La vittima, un ragazzo di 21 anni, originario del Pakistan, è stata trasportata dal 118 all’ospedale San Giovanni Bosco con diverse ferite da arma da taglio. Gli agenti della Squadra Mobile stanno visionando i filmati delle telecamere della zona per ricostruire l’accaduto e stanno esaminando il cellulare del 21enne per riuscire a capire con chi fosse ieri sera. Senza domicilio, non si esclude che il ragazzo fosse ospite da qualcuno nel borgo.
Il 21enne accoltellato mentre mangiava un panino
Dalle prime ricostruzioni, il giovane stava consumando una cena acquistata al Mc Donald’s sui gradoni che collegano la pista ciclabile al corso. Sul luogo dell’aggressione i resti del pasto e un paio di ciabatte insanguinate, nessuna traccia – invece – dell’arma e dell’aggressore. A lanciare l’allarme automobilisti di passaggio e residenti che hanno allertato il 118. Nessun testimone diretto dell’aggressione: a quell’ora, infatti, il corso non è molto frequentato. Ufficialmente gli inquirenti escludono legami con il delitto avvenuto otto giorni fa.
Legami con il killer di Stefano Leo?
Comprensibile la psicosi in città, alla luce della seconda aggressione in una settimana, con modalità analoghe. La mattina di sabato 23 febbraio, Stefano Leo è stato sgozzato in pieno centro, da un aggressore misterioso. In un primo momento un testimone aveva parlato di un killer dalla carnagione olivastra e dalla capigliatura rasta. Un identikit che poteva far pensare a un nordafricano, smentito dai carabinieri, che tuttavia hanno preferito non dare nessuna indicazione sulle caratteristiche fisiche dell’assassino. Una scelta investigativa che, tuttavia, lascia nell’incertezza la cittadinanza. C’è l’eventualità di uno psicopatico (italiano o straniero conta poco) che colpisce senza motivo i passanti? Insomma, è possibile pensare a un altro caso Kabobo? L’altra ipotesi, che sta prendendo piede in queste ore, è che l’assassino di Stefano fosse in realtà una persona che voleva uccidere proprio lui. Resta il fatto che a Torino, un tempo città modello per l’ordine pubblico, regna un sorprendente clima di paura e di insicurezza.