Ottime notizie: Il Pd si fa male da solo. Fazio & C. fanno lo spot in tv per lo Ius soli

25 Mar 2019 11:34 - di Alberto Consoli

Propaganda per lo Ius soli dalla tv pubblica. La scorrettezza va in scena naturalmente dal salotto di Fabio Fazio, che ci ha abituati alle campagne buoniste attraverso i suoi ospiti, da Saviano a Laura Boldrini. Ma che ora il mondo progressista di cui il conduttore di Che Tempo che fa è espressione strumentalizzi i  ragazzi come simbolo della linea politica del Pd e della sinistra tutta  è francamente troppo. Imbarazzante. Ci ha provato in tutti i modi il Pd e la sinistra tutta a far digerire lo Ius soli, per il quale è stato ampiamente bocciato dagli elettori. Quindi ora tende a giocare la carta delle giovani generazioni come sponsor ufficiale. Quale occasione può, dunque ,essere migliore dei due ragazzi eroi che hanno salvato i compagni dall’autista di origine senegalese che voleva bruciarli vivi?

Ecco perché continueranno a perdere

Fabio Fazio fa ascoltare la telefonata da brividi e ormai famosa di Adam: l’allarme lanciato dal pullman dirottato verso Linate, la drammatica conversazione con un carabiniere, presente nel salotto televisivo. «Sei stato bravissimo». E Luciana Litizzetto mette in testa a tutti e due il cappello da carabiniere. Ottimo. A finirla così c’era da applaudire. Ma poi il cambio scena è un palese comizio pro Ius soli. Escono di scena i ragazzi e Fazio getta la maschera, introducendo il direttore di Repubblica Carlo Verdelli. Non a caso. Quindi la storia si indirizza verso la propaganda buonista: «Un italiano ha dirottato il pullman, due non italiani hanno salvato cinquanta persone». La domanda – come mai un uomo straniero con la cittadinanza italiana ci odia a tal punto da voler bruciare vivi  dei ragazzi? – non viene posta neanche per sbaglio. Ecco perché i commenti che giungevano durante la trasmizzione erano infuocati. Gli utenti erano imbufaliti, scrivendo come mai dovessero pagare il canone se il servizio pubblico è poi palesemente schierato politicamente. Ecco perché la sinistra continuerà a perdere.

Cittadiinanza non vuol dire integrazione

La domanda che le persone animate da buon senso comune si pongono è stata derubricata. Fazio la ignora, e il direttore di Repubblica pure. Perché la direzione impressa al programma da Fazio dalla tv pubblica è stata chiara, porta dritta dritta allo Ius soli, che è il cavallo di battaglia del Pd, passando  per il “disumano” Salvini è il bersagio prediletto del Pd. Se vi pare corretto…

«Ci sono un milione di bambini nella situazione di Ramy – aggiunge Verdelli – ma la cittadinanza dev’essere un diritto, non un premio», carica il direttore di Repubblica. Del resto, da Fazio si dice solo una parte della verità. Non si spiega, ad esempio, che migliaia di ragazzi dovranno pazientare solo qualche anno, perché al compimento del diciottesimo anno potranno chiedere quella cittadinanza che oggi qualcuno strumentalizza. Senza discutere di cose serie, ossia che la cittadinanza non è un interruttore che accende l’integrazione.

Neanche fossimo a Repubblica…

Così il messaggio è chiaro, ci sono i buoni e i cattivi. E il messaggio scivola via così. Con Fazio e Verdelli che parlano di Roberto Saviano e della querela che si è preso da Salvini. «È grave – nota il direttore di Repubblica – che la querela sia arrivata su carta intestata del Viminale, ha il coraggio di dire senza ricordare gli insulti reiterati e irricevibili dello scrittore al ministro. «In questa vicenda c’è una sproporzione evidente», conclude Verdelli. Si, la sproporzione – in tutti i sensi – è rappresentata dal salotto di Fazio e dallepersone che la frequentano.

 

Commenti

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  • Sandro Podestà 25 Marzo 2019

    La sinistra re-introduce surrettiziamente lo ius soli sfruttando “l’eroismo” del bimbo egiziano ma si dimentica del bimbo vero EROE ITALIANO che si è offerto ostaggio del sequestratore sedendosi accanto a lui e consapevole del rischio che correva come prius vicinus!