Marsilio, intesa con gli alleati. E ora può partire il governo del nuovo Abruzzo
Raggiunta l’intesa nel centrodestra per la formazione della nuova Giunta regionale d’Abruzzo. Tutto bene all’Aquila, a palazzo Silone, sede della Regione, al termine di un summit durato oltre tre ore, tra il presidente, Marco Marsilio, ed i coordinatori dei partiti della coalizione. E’ stata trovata la quadra annunciata dallo stesso governatore di Fratelli d’Italia. E si potrà finalmente cominciare a lavorare per ricostruire una regione abbandonata al suo destino dal centrosinistra.
La ripartizione degli assessori
Nel suo impegno istituzionale, il neogovernatore potrà contare su un assetto che deriva dalla volontà espressa dal corpo elettorale. L’intesa raggiunta stamane è di 4 assessori, tra cui il vice presidente della giunta e il posto di esterno, alla Lega. Un assessorato a ciascuno a Forza Italia (9,07 per cento e tre consiglieri), che avrà anche la presidenza del Consiglio regionale e il sottosegretario alla presidenza della Giunta, e uno a Fratelli d’Italia, che ha già il presidente. Nelle prossime ore saranno resi noti nomi e deleghe, domani Marsilio terrà una conferenza stampa.
In prima istanza non è stato possibile soddisfare la richiesta di presenza diretta nell’esecutivo da parte di Azione politica. La lista civica con il 3,47 per cento ha ottenuto un consigliere, ma dovrebbe essere garantito alla compagine che “avrà una posizione di assoluto riguardo all’interno dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale”, ha aggiunto Marsilio.
L’opposizione strilla a vuoto
L’accordo tra i partiti arriva dopo che da parte dei pentastellati e della sinistra si era tentato di mettere in dubbio la capacità del centrodestra, a partire dal suo presidente, di trovare la quadra. Ma come sempre, se il mestiere dell’opposizione a volte pare quello di dover strillare a vuoto, la coalizione vincente ha preferito mettersi attorno ad un tavolo per decidere numeri rispondenti alla volontà popolare. Ora si parte per cinque anni di buongoverno che saranno giudicati alla fine del mandato dal popolo abruzzese.