“Le foto in Rete? Una vendetta interna al M5s”. Giulia Sarti smentisce: “Rispettate la mia privacy”
Le foto intime di di Giulia Sarti finite in Rete? Una vendetta politica all’interno del M5S. A fornire questa interpretazione del caso Sarti, delle foto intime finite sui cellulari di molti giornalisti e politici, è l’ex grillino Giovanni Favia, che è stato molto intimo della deputata emiliana. «Tecnicamente non eravamo fidanzati, ma le ho voluto molto bene», dice Favia al Corriere della Sera.
Giovanni Favia, espulso dal M5s, ha la sua idea
Per l’ex consigliere regionale emiliano, espulso dal M5s, tra i pentastellati è in atto una cyberguerra. «Questa storia è un “inside job”. Non è un caso di revenge porn», ma di vendetta politica.
Inutile prendersela con i media, dice Favia: «Gli autori sono persone legate all’ala fideistica e hanno colpito lei perché era sopravvissuta alle epurazioni e se la sapeva cavare in tv». Il nemico di Giulia? «Max Bugani. Non dico che fu lui ad hackerare mail e foto. Non so chi sia stato, se attivisti o eletti, ma certo la corrente era quella».
La replica di Giulia Sarti: “Bugani non c’entra, chiedo rispetto”
La replica della deputata non tarda ad arrivare, sui Social e alla stampa. Prima una smentita su Twitter, poi una dichiarazione più dettagliata a un’agenzia di stampa. «Le dichiarazioni rilasciate da Giovanni Favia al Corriere delle Sera in merito alla mia vicenda sono pretestuose e infondate. Le sue parole sono il frutto di una ricostruzione fantasiosa di fatti che non lo riguardano». Lo dichiara all’Adnkronos Giulia Sarti. “Max Bugani – rimarca Sarti – è tra le persone che mi sono state vicine nelle difficoltà e non accetto che vengano fatte illazioni nei suoi confronti. La mia è una vicenda personale ed è orribile che qualcuno tenti di strumentalizzarla per ottenere spazio sui media». «Chiedo rispetto e che nessuno si occupi più della mia storia personale. Un ringraziamento di cuore a tutte le persone che mi hanno scritto e mi sono state vicino in questi giorni difficili», conclude la parlamentare.